Nelle scorse settimane abbiamo visto come il team di hackivisti di Anonymous si sia attivato per combattere la propaganda online dell’ISIS finalizzata a disseminare odio religioso ed a reclutare nuovi proseliti. Il problema, evidentemente, era molto sentito anche in Germania, seppur con cadenze diverse, visto che il locale Ministro della Giustizia tedesco è riuscito a ottenere che Google, Twitter e Facebook rimuovano i contenuti razzisti, e che incitano all’odio, entro 24 ore.
In Germania il problema della difficile integrazione con “l’altro” è presente sin dalla fine dell’Ottocento quando iniziarono le prime forme di quel razzismo anti-ebraico che, poi, si sarebbe tragicamente affermato, anche nella comune popolazione teutonica, attraverso l’ascesa al potere del Nazismo. Oggi, con l’arrivo sempre più copioso di profughi, generosamente ospitati nel Paese da Angela Merkel, la Germania scopre di avere di nuovo un difficile approccio verso lo straniero e, in diversi social, sono apparsi e si sono moltiplicati parecchi messaggi razzisti e xenofobi.
La cosa è stata rilevata anche dal Ministro della Giustizia di Berlino, Heiko Maas, il quale si è lamentato che Facebook et similia non farebbero abbastanza per contrastare quel che in America è noto come “hate speech”, incitamento all’odio. In particolare, Mass riporta le lamentele di alcuni utenti che avrebbero pure segnalato la presenza di messaggi razzisti ma che si sarebbero visti rispondere da Facebook che tali messaggi non violerebbero in alcun modo le norme comunitarie.
Ora, spiega Maas, la libertà di stampa deve tutelare anche messaggi di dubbio gusto ma tale libertà finisce laddove emergono comportamenti che incitano a compiere delitti contro la persona: in questo caso i contenuti online incriminati andrebbero rimossi, e subito, perché configurerebbero il reato di incitamento all’odio razziale. Reato che in Germania è sanzionato con una pena da 3 mesi a 5 anni di carcere.
Facebook ha recepito il messaggio e ha annunciato che semplificherà i processi di segnalazione di messaggi razzisti che verranno analizzati da un team di specialisti e, laddove possibile, rimossi entro 24 ore “dalla segnalazione”. Anche Google ha imparato la lezione ed ha già rimosso una G Map dei campi profughi presenti sul territorio tedesco denominata “No ai richiedenti asilo nel mio vicinato”. All’accordo raggiungo col ministero tedesco della giustizia, a quanto pare, si sarebbe aggiunto in queste ultime ore anche Twitter.
Facebook, Twitter e Google si attivano in Germania per rimuovere entro 24 ore dalle rispettive piattaforme i contenuti che incitano all’odio ed al razzismo. Le misure che verranno introdotte, a metà tra l’automatismo ed il controllo a mano, vi sembrano adeguate o ne avrete proposte altre? E quali?