Facebook, la celeberrima piattaforma social di Mark Zuckerberg, ha da poco annunciato un trittico di importanti novità a favore dei propri utenti, attenzionati in ottica benessere digitale, nella gestione dei gruppi, e dei pagamenti in-app: a questo punto, quindi, le energie possono essere concentrate sulla risoluzione di un inquietante bug scoperto per caso, potenzialmente lesivo della privacy.
La prima novità Facebookiana di questo middle week riguarda una funzione attualmente in roll-out prima su iOS e, nelle settimane a seguire, anche su Android: si tratta delle opzioni di controllo per la barra di navigazione (Shortcut Bar) collocata in basso sui melafonini, in alto nei telefoni androidiani, che rimanda, a suon di scorciatoie, alle sezioni principali della companion app. Secondo quanto ricavato da TechCrunch, a update ultimato, si potrà effettivamente decidere quale tab (es. eventi, richieste di amicizia, marketplace, Watch) rimuovere o meno e, in più, onde diminuire lo stress ed accrescere il benessere digitale, sarà possibile scegliere di quale icona tacitare le notifiche, sottraendole la visualizzazione dei pallini rossi inclusivi del numero delle stesse.
Per rimuovere una data tab, la procedura disponibile prevede che, dalle impostazioni (le tre linee dell’hamburger), si entri nella sezione “Collegamenti rapidi” passando per “Barra dei collegamenti rapidi” e, quivi giunti, che si faccia la scelta auspicata mentre, per il silenziamento delle relative notifiche, sarà sufficiente tener premuta sulla barra di navigazione, ed effettuare la scelta desiderata tra le voci del menu contestuale che si paleserà.
Non meno importante è la seconda novità, già arrivata in appannaggio agli amministratori dei gruppi, dopo una lunga sperimentazione, scoperta dalla leaker Jane Manchun Wong, e partita a inizio anno: in questo caso il riferimento corre alle notifiche (settabili sia da sito web che da app) che allerteranno l’admin ogni volta che, nel suo gruppo di pertinenza, gli utenti utilizzeranno specifiche frasi o parole chiave. In tal modo, anche nei gruppi più affollati e dinamici, non sarà più un problema tenere il polso della situazione e intervenire seduta stante.
Salendo di livello, ancora più rilevante è la terza novità annunciata da Facebook come all’esordio, nel corso della presente settimana, negli USA. Si tratta di Facebook Pay, un circuito di pagamento (supportato anche da Stripe e vari partner in termini di affidabilità) che – per ora – permetterà di pagare gli acquisti eseguiti su Marketplace mentre, su Messenger, consentirà di comprare i biglietti degli eventi, di pagare altri utenti, di partecipare alle raccolte fondi, di saldare gli acquisti in-app (es. nei giochi), etc. Il tutto sarà semplice da settare (basterà indicare, nelle impostazioni sui sistemi di pagamento dell’app o del sito, PayPal o la propria carta di credito o debito, potendo fornire dati diversi per ogni app, o stabilire che gli stessi siano a disposizione di tutte le app compatibili), da utilizzare (basterà indicare Facebook Pay solo al primo acquisto), e beneficerà sia di una lista dei pagamenti svolti, che di un servizio d’assistenza live time per i clienti.
Peccato che, nonostante le nuove funzionalità menzionate messe in campo, Facebook sia risultata coinvolta in un nuovo bug, potenzialmente lesivo della privacy. Secondo quanto appurato fortuitamente da un designer, con l’eccezione di Android, l’app Facebook di iOS (quanto meno su iOS 13.2.2 e iOS 12.4.1, ma non su iOS 13.1.3) utilizzerebbe la fotocamera in background, riprendendo quel che inquadra, nell’eventualità che si siano accordati all’app i diritti ad usare detta camera ed il microfono mentre, revocando tali diritti, il problema non sussisterebbe.