Facebook, con oltre un miliardo di iscritti, è ormai depositario di molteplici informazioni da parte dei suoi utenti e, quindi, non è un caso raro che possa attirare l’attenzione da parte di aziende rivali ansiose di emularne il successo. Anche gli Stati “stranieri”, “nemici”, o “canaglia” potrebbero tentate qualche intercettazione di massa per schedare informazioni preziose condivise attraverso questa popolata piattaforma.
Facebook ne è consapevole e, per tempo, sta adottando una protezione cautelativa. Ad alcuni utenti, infatti, in questi giorni è apparsa una notifica un po’ inquietante nella quale li si avvisa che il proprio account potrebbe essere “bersaglio di attacchi da parte di qualcuno che lavora per uno Stato”. L’avviso, precisa Alex Stamos – responsabile sicurezza di Facebook – viene spedito solo quando si hanno prove più che certe a riguardo (ma non è chiaro quali indagini siano state condotte) e tenendo conto che “questi attacchi tendono a essere più avanzati e pericolosi di altri”.
Una volta individuata tale notifica nel nostro account, quello che rimane da fare è seguire le istruzioni ed attivare il log-in in due passaggi (TSA, appunto Two Steps Authentication): solo in questo modo, ogni volta che verrà tentato l’accesso al nostro profilo, ci verrà spedito via sms un codice usa e getta per completare l’accesso al profilo. Se siamo noi ad aver tentato di entrare, potremo completare la procedura…in caso contrario avremo bloccato un tentativo altrui!
Certo, come precisato, da John Carlin, assistente del procuratore generale per la sicurezza nazionale presso il Ministero della Giustizia USA, non esistono metodi per elevare un muro sufficientemente alto a protezione dei propri dati se dall’altra parte, a tentare di violarli, è qualche hacker esperto al soldo di uno stato straniero. Tuttavia, rilevare tempestivamente un attacco e contrapporvi delle celeri misure antagoniste può essere comunque una buona soluzione. Quanto meno per tamponare i danni e gli effetti dell’attacco stesso.
In questo caso, quindi, se non vi proteggerà il lucchetto a doppia mandata di Facebook, saprete – almeno per tempo – a cosa dovrete, poi, porre rimedio…