Facebook: 2 milioni di utenti ricevono la notizia di "essere morti"

Incredibile quanto è avvenuto ad oltre due milioni di profili Facebook. Sono stati listati come utenti defunti, anche se - in realtà - godevano di ottima salute. Allarme per amici e parenti degli utenti coinvolti.

Facebook: 2 milioni di utenti ricevono la notizia di "essere morti"

A causa di une errore, che ha avuto la durata di qualche ora, molti utenti di Facebook si sono ritrovati il proprio profilo listato a lutto. Secondo i media statunitensi, le “vittime” sarebbero circa 2 milioni di utenti (comunque non sembra aver riguardato utenti italiani) ancora in vita.

Lo stesso social network, dopo aver chiesto scusa per quanto accaduto, ha definito questo bug un “terribile errore”.

Un errore che ha causato – come facilmente prevedibile – un incredibile aumento della messaggistica di cordoglio e, in particolare, ore di preoccupazione ed angoscia nei confronti di amici e parenti delle ignare vittime.

Le vittime, dopo essere state informate del loro “decesso” (virtuale), hanno provveduto subito a tranquillizzare chi si era allarmato, postando foto e video in diretta per dimostrare che “erano ancora in vita” e che, appunto, si trattava di un terribile errore.

Anche lo stesso profilo dell’ideatore di Facebook – Mark Zuckerberg – è stato vittima dell’accaduto

Il messaggio in memoria dei defunti invita le persone a celebrare la vita del morto, condividendo qualche bel ricordo, ed è stato introdotto perché molti utenti hanno richiesto la possibilità di poter accedere ad account di loro familiari ormai defunti.

La dichiarazione ufficiale di Facebook – all’Afp – tramite un suo portavoce, riguardo quanto successo, è stata la seguente: “Oggi, per un breve periodo, un messaggio che sarebbe dovuto comparire sulle pagine “commemorative” è finito anche su altri account. È stato un errore terribile, ma ora abbiamo rimediato. Ci dispiace molto per quello che è successo e abbiamo fatto il possibile per risolvere ogni problema il più velocemente possibile

Il servizio è già attivo dal 2015, ma non tutti lo sanno, infatti molti sospettano che – in realtà – non si sia trattato un un “terribile errore” ma – piuttosto – di un test per provare ed ottimizzare la funzionalità del servizio e, allo stesso tempo, anche un modo per poterlo pubblicizzare.

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