#escile è su Facebook con una sfida a suon di seni tra universitarie

Da sabato, sulle pagine Facebook spotted delle Università milanesi, è in corso una goliardica sfida in cui universitarie ed universitari si sfidano a suon di seni, pettorali, e fondoschiena più o meno scoperti. E' il ritorno di #escile in salsa Facebook.

#escile è su Facebook con una sfida a suon di seni tra universitarie

Il tormentone #escile, dopo essere nato su Twitter ed aver coinvolto modelle e ‘starlette’ più o meno famose, ha investito persino l’Accademia della Crusca con la richiesta di rendere transitivo il verbo “uscire”, e – in questi ultimi giorni – è sbarcato anche su Facebook.

Infatti, nelle pagine spotted di alcune università milanesi (Bocconi, PoliMi, Cattolica, Statale), diverse studentesse hanno esibito il loro generoso davanzale, per la gioia dei loro annoiati compagni di studi.

La moda dell’hashtag #escile è nata qualche tempo fa su Twitter dove alcuni utenti avevano invitato la modella Lucia Javorčeková ad esibire del tutto il suo decolté, senza lasciar spazio alla fantasia. In seguito, quello che era nato come uno scherzo è diventato un vero e proprio tormentone anche tra le star italiane (Marika Fruscio, Elena Ruiz, etc.) ed anche diverse normali ragazze vi hanno aderito pubblicando i loro scatti piccanti per accontentare i maschietti dei social.

Su Facebook, sinora, una cosa del genere non era ancora accaduto. Almeno dalle nostre parti. In America e nel Regno Unito, si sa, i fanciulli sono molto più avanti, goliardici ed emancipati: nel 2013 le studentesse della Kansas University hanno pubblicato foto osé per sostenere la propria squadra di basket mentre, nel 2015, le componenti dei team femminili di canottaggio di Warwick e di rugby di Oxford hanno realizzato delle istantanee piuttosto provocanti per “beneficenza”.

In un momento di noia, evidentemente, qualcosa del genere dev’essere nato anche sul Facebook italiano visto che, sulle pagine “spotted” delle Università milanesi, a partire da sabato, è iniziata una guerra selvaggia a colpi di t3tt3 più o meno al naturale. L’iniziativa è stata presa dalle donzelle dell’Università Bicocca che, per dimostrare l’amore verso il loro Ateneo, hanno inaugurato il concorso “#unitette” al quale diverse studentesse hanno aderito con la pubblicazione di magliette che faticosamente contenevano tanta abbondanza. La sfida è stata poi raccolta dalle studentesse della Cattolica, del Politecnico di Milano, e della Statale che, per vincere la concorrenza, hanno iniziato ad alleggerirsi nonostante il freddo Gennaio: alla fine, le più audaci hanno postato istantanee di seni in handbra (contenuti dalle mani) e di lati B degni del miglior concorso brasiliano di Miss BumBum.

Dopo un iniziale tam tam mediatico, l’iniziativa – nel frattempo allargatasi anche ad altre Università italiane – è finita sui giornali ove hanno fatto la loro comparsa commenti di ogni genere. Alcuni utenti, per lo più donne, hanno gridato allo scandalo per la caduta d’immagine delle università, anche di quelle più blasonate, ed hanno criticato le studentesse aderenti a #unitette per aver contribuito alla mercificazione del corpo umano. In taluni casi, addirittura, si sono assunti toni allarmistici parlando di pornografia universitaria e di istigazione all’auto erotismo ma, in altri momenti, sono prevalsi commenti decisamente ironici e divertenti con parecchi utenti maschi che, invocando la parità, hanno esibito il loro “amor studi” su addominali e bicipiti ben scolpiti o, persino, sulle rispettive pance cadenti.

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Quello che è sicuro, vista l’iniziativa delle universitarie milanesi che hanno aderito al concorso #unitette sfidandosi a colpi di seni e fondoschiena, è che il tormentone #escile è ancora ben lungi dall’avere un calo di popolarità. Anzi, con questo accenno di primavera metereologica, è probabile che gli ormoni italici ce lo riproporranno ancora per un bel po’…

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