Elon Musk di X (Twitter) attacca la legge australiana contro la disinformazione

Il 12 settembre 2024, l’Australia ha presentato un disegno di legge al Parlamento per imporre sanzioni alle piattaforme di social media che non gestiscono adeguatamente la disinformazione, con multe fino al 5% del fatturato globale.

Elon Musk di X (Twitter) attacca la legge australiana contro la disinformazione

Il 12 settembre 2024, l’Australia ha fatto un passo significativo nella lotta contro la disinformazione con la presentazione di un nuovo disegno di legge al Parlamento. Questa proposta di legge mira a imporre severe penalità alle piattaforme di social media che non riescono a gestire in modo efficace la diffusione di notizie false e informazioni errate sui loro servizi.

L’Australian Communications and Media Authority (ACMA) riceverà nuovi poteri per monitorare e perseguire le violazioni, con multe che potrebbero arrivare fino al 5% del fatturato globale delle aziende non conformi. Il disegno di legge si ispira al Digital Services Act (DSA) dell’Unione Europea, che ha stabilito regolamenti simili per le piattaforme di social media operanti in Europa. Le nuove norme australiane richiederanno maggiore trasparenza nelle pratiche di reporting delle aziende e stabiliranno requisiti specifici per la rimozione di contenuti errati.

Se le piattaforme non si adeguano a queste normative, potrebbero affrontare sanzioni significative, un passo che riflette la crescente pressione globale sulle piattaforme per affrontare la disinformazione. Il problema centrale, come evidenziato nel disegno di legge, è la mancanza di una definizione universale di disinformazione e cattiva informazione. Questo crea preoccupazioni riguardo all’abuso delle norme per limitare la libertà di espressione e mettere a tacere opinioni dissenzienti.

Elon Musk, il proprietario di X (ex Twitter), ha già espresso il suo dissenso contro la proposta, sostenendo che tali regolamentazioni potrebbero compromettere la libertà di parola. Nello specifico, il miliardario ha etichettato come “fascista” il governo australiano. 

Il Ministro australiano per le comunicazioni, Michelle Rowland, ha sottolineato la gravità della minaccia rappresentata dalla disinformazione. “La disinformazione e la cattiva informazione rappresentano una seria minaccia per la sicurezza e il benessere degli australiani, nonché per la nostra democrazia, società ed economia. Non fare nulla e permettere a questo problema di inasprirsi non è un’opzione,” ha dichiarato Rowland.

In aggiunta, un portavoce del governo australiano ha sottolineato che le leggi del Paese devono essere rispettate da tutti, inclusi i proprietari di piattaforme di social media come Elon Musk, visto che il disegno di legge proposto mira a migliorare la trasparenza e la responsabilità delle piattaforme nei confronti degli utenti e dell’opinione pubblica australiana. Il Ministro dei Servizi Governativi, Bill Shorten, ha osservato che Elon Musk ha manifestato opinioni diverse sulla libertà di parola a seconda delle sue necessità commerciali, definendo le sue posizioni come oscillanti e incoerenti, simili alle variazioni del Kamasutra.

 

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