Ecco cos’è #Gino, l’hashtag che ha spopolato sui social network

In tanti si stanno domandando cosa sia l'hashtag #Gino: il fenomeno non è altro che una simpatica parola che è stata lanciata dallo youtuber italiano "Blur".

Ecco cos’è #Gino, l’hashtag che ha spopolato sui social network

Il capodanno di quest’anno verrà ricordato per tante cose, ma anche per l’hashtag che ha spopolato durante la notte di San Silvestro: #Gino. Questa parola, che ha spopolato nei commenti delle persone più famose, tra cui Fedez e Chiara Ferragni, è stato lanciato dallo youtbuer italiano Gianmarco Tocco, che è proprietario del canale Youtube StallionsTV SoaR Blur.

Blur, grazie ad una storia pubblicata su Instagram, ha invitato i suoi 270.000 mila follower a “invadere” il web con la parola #Gino, scrivendolo sotto ai commenti delle persone più famose d’Italia e non solo. Ad accettare questa idea sono state migliaia di persone, che hanno iniziato a commentare sotto tutti i profili con la parola #Gino, superando numeri che nessuno si sarebbe mai aspettato.

L’invito del proprietario del canale Youtube StallionsTV SoaR Blur recitava in questa maniera: “ovunque Gino, non importa se lo commentate a un attore di Hollywood o a uno sconosciuto, deve essere pieno di Gino oggi”. Comunque, l’invito era stato fatto in un modo assai ironico, ed è stato lo stesso autore a dichiarare di non aspettarsi un successo così enorme.

Anche alcuni vip hanno deciso di accettare questo piccolo gioco, ed hanno iniziato a scrivere, sia sotto alle loro foto che nei commenti la parola #Gino, anche se alcuni si sono dichiarati stufi di trovarsi le loro foto ed articoli pieni della parola #Gino, poiché la ritengono una moda inutile e poco producente.

La più critica su questa moda è stata Selvaggia Lucarelli, che ha commentato su Twitter in questo modo: “C’è un pi..a che dice a un branco di ragazzini di andare a rompere le pa..e a gente famosa e non sulle bacheche di gente famosa e non. I ragazzini lo fanno in massa e quindi quell’uno merita interviste e articoli sui principali siti di informazione. Vabbè”.

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