Il bello delle ricerche sociologiche è che, sovente, tendono a mettere in discussione i luoghi comuni assunti sulle routine sociali e, di pari passo, a rivelare le vere tendenze in atto nel tessuto della società. In sostanza, e detto con altre parole, molte ricerche sociologiche “tastano” il polso al cambiamento sociale in atto e lo rivelano per quello che è.
E’ esattamente quello che è accaduto con una recente ricerca pubblicata dalla Nielsen, il “Global Generational Lifestyles”, che tende ad analizzare l’uso degli smartphone, in ambito familiare, secondo le varie fasce d’età.
La ricerca, condotta su 30 mila persone di oltre 60 Paesi, ha evidenziato come il 46% della Generazione Z (15-20 anni) sia disposta a consumare un pasto principale, pasto o cena che sia, senza doversi accompagnare ad uno smartphone.
Sempre in merito all’uso degli smartphone durante i pasti, le percentuali minori di persone disposte a rinunciare agli smartphone in queste circostanze si hanno con i Millennials (21-34 anni, al 43%), la Generazione X (35-49 anni, al 42%) ed i Baby Boomers (50-64 anni, al 41%) mentre gli anziani della Generazione Silent (65 e oltre) prevalgono in questa particolare classifica con la percentuale più alta (52%.).
Cosa possiamo dedurne da queste cifre? Che, per usare le parole di Terrie Brennan, evp advertising solutions di Nielsen, “i consumatori di oggi stanno rovesciando i preconcetti generazionali e, di fatto, molti individui delle fasce d’età più mature stanno diventando fruitori assidui di tecnologia”.
Un altro campo in cui gli stereotipi stanno venendo meno è quello secondo cui i giovani sarebbero la fascia d’età più vicina all’uso del web come fonte informativa. Generazione Z (15-20 anni) e Generazione Silent (oltre 65 anni) dichiarano, con la stessa percentuale (18%), di far ricorso ai giornali online e, quando si parla di web tv (6% vs 14%) e motori di ricerca (26% vs 23%), le differenze tra i due range d’età citati sono comunque molto esigue. In questo caso si potrebbe dire che i cittadini avanti negli anni sono tra quelli che più stanno abbracciando le nuove tecnologie come risorse per farsi un’opinione.
Solo nell’ambito dei social, i giovani (45%) più degli over 65 (8%) dichiarano di preferire questo canale come mezzo d’informazione privilegiato. In questo frangente le “penne bianche” si confermano tradizionalisti e preferiscono giornali (38% vs 15%) e riviste (15% vs 7%) due volte più dei giovani consultati.
E per finire il tempo libero. Anche in quest’ambito si rilevano più similarità che differenze tra le fasce d’età più estreme del sondaggio in questione. Nello specifico la Generazione Z preferisce intrattenersi con i videogame mobili 10 volte più degli over 65 (20% vs 2%) ma è altrettanto vero che sempre i giovani stanno sempre più riscoprendo forme tradizionali di intrattenimento come lo stare con la famiglia e gli amici (29%), il leggere (23%) e il praticare sport (24%).