Durante i lockdown dovuti alla pandemia da Coronavirus, si scopre come in realtà la tecnologia sia di vitale importanza. Grazie ad essa, è possibile non restare mai in completa solitudine, anche se non si ha il contatto fisico con altre persone. Una semplice videochiamata, una chat di gruppo, o anche semplicemente giocare insieme ai videogiochi sentendosi con il microfono può rallegrare giornate che sembrano essere ormai tutte uguali e spesso monotone.
L’effetto della solitudine è ancora maggiore tra gli adolescenti e i ragazzi in generale. Sin da quando si viene messi al mondo, si cerca di interagire il più possibile con l’ambiente esterno: inizialmente si interagisce con la famiglia, ma con l’adolescenza, psicologicamente, diventa importante poter confrontarsi con i propri coetanei. A quel punto, il lockdown pone dei limiti a tutto ciò e restare “incollati” ad un display può aiutare a restare sani di mente e a non cadere in depressione.
Coronavirus: l’importanza dei social network
Quanto appena detto sull’importanza del contatto umano è stato studiato da studenti universitari di psicologia ed è stato scoperto che in età adolescenziale la privazione del contatto sociale influenza negativamente sullo sviluppo, anche in età adulta.
In questo caso, i social network vengono in aiuto di tutti, anche dei più adulti. Uno studio condotto all’University College di Londra ha analizzato solo i maggiorenni e la fascia di età tra i 18 e i 24 anni soffriva maggiormente la solitudine, mentre gli over 60 trovavano un senso di tranquillità e pace.
I genitori, perciò, non si devono preoccupare del tempo passato dai propri figli avanti ad un display. Al più, dovranno preoccuparsi di cosa facciano avanti ad un computer, o smartphone: attività come videochiamare amici, scambi di messaggi tramite social media o giocare a Fortnite (ad esempio) con gli amici online aiuteranno tutti i bambini e gli adolescenti a rimanere connessi durante questi giorni di isolamento “fisico”.