In queste ultime settimane, il coronavirus è diventato il protagonista indiscusso delle nostre giornate. Come si è ben potuto notare, questa esperienza colpisce tutti: sia chi è contagiato, sia chi, per fortuna, non ha ancora avuto il “piacere” di imbattersi in tale agente patogeno. Da oggi, non a caso, tutte le restrizioni valide per la ex-zona rossa sono estese a tutta Italia, con tutte le conseguenze del caso.
C’è un certo livello d’apprensione sul tema, quindi, in attesa che la situazione possa finalmente migliorare. Nel frattempo, sfruttando proprio le paure circa tale epidemia, pare che sul web stiano girando alcune campagne email davvero di cattivo gusto. Vediamo con maggiore precisione tutti i dettagli della questione.
I malware comprendono un file PDF e un file DOC “firmato” da una dott.ssa dell’OMS
L’allarme circa queste campagne email sarebbe stato comunicato dalla Polizia Postale del Piemonte e della Valle d’Aosta verso molti enti di rilievo di entrambe le ragioni, tra i quali spicca Confindustria. Stando a quando comunicato, starebbero girando due malware per la rete per mezzo di campagne spam le quali, purtroppo, sarebbero indirizzate anche ad indirizzi email istituzionali (ciò potrebbe rallentare il lavoro degli operatori che stanno lavorando su questa grande problematica).
Entrando più nel dettaglio, il primo malware consiste in un file che prende il nome di ‘CoronaVirusSafetyMeasures.pdf’. Il nome del file, ovviamente, farebbe pensare che in esso siano contenute delle disposizioni utili per combattere il coronavirus, ma così non è. Aprendo tale contenuto si avvia il download di una serie di contenuti spazzatura, i quali sono indesiderati dall’utente.
Il secondo malware consiste anch’esso in un file, stavolta in formato .doc, e sarebbe stato firmato da un’ipotetica dottoressa dell’OMS a nome Penelope Marchetti. Anche in questo caso tale file non porta nulla di utile, ma solo contenuti assolutamente indesiderati per l’utente finale. In questo clima di paura, quindi, c’è chi sfrutta l’ondata di popolarità del coronavirus per fare scherzi di cattivo gusto e, nei casi peggiori, anche per guadagnarci qualche soldo.