Facebook ha, da poco, centrato il traguardo del miliardo e mezzo di iscritti ed il 24 Agosto, per un giorno, 1 persona su 7 si è connesso con familiari ed amici tramite quest’importante piattaforma sociale.
Da allora Facebook sta percorrendo, a tappe forzate, la strada di offrire sempre più servizi ai suoi utenti. Tra i nuovi servizi in questione, di recente, abbiamo parlato di Notify che dovrebbe permetterci di leggere le notizie all’interno dell’applicazione nativa per device mobili, con una velocità ed una naturalezza mai avute in precedenza. Il tutto, come accennato, senza mai uscire da Facebook che sempre più diventa una rete nella rete.
L’ultima trovata di Mark Zuckerberg è sempre di quelle che potrà fare ben felici i suoi scritti ma anche le società content maker che, in tal modo, potrebbero rivolgersi ad un target di 1 miliardo di potenziali clienti: parliamo del servizio “Music Stories” che ha iniziato a far capolino nell’applicazione Facebook per iOS di alcuni paesi.
Nel dettaglio, Music Stories è un sistema che consente all’utente Facebook di poter condividere 30 secondi di una canzone preferita, prelevata da iTunes, Apple Music o, naturalmente, Spotity.
Per fruirne, occorrerà aprire l’app del social e scorrere una gallery di copertine audio, tutte inerenti una particolare canzone tratta dagli store succitati: a questo punto si seleziona la canzone, ne si ascoltano alcuni secondi (30) in anteprima, e la si invia ad un proprio contatto, scelto tra quelli con i quali si ha un join.
Tra le feature di quest’app, un vero e proprio player musicale interno all’app di Facebook, si registra – ovviamente – la possibilità di allegare anche una didascalia testuale alla canzone “inviata” o, meglio, condivisa socialmente.
Come accennato, Music Stories è attualmente attiva solo per l’app iOS di Facebook e non in tutti i paesi. Nel caso dell’Italia, ad esempio, tale feature si limita, ancora, a rimandare agli store convenzionati ma, a implementazione ultimata, dovrebbero essere attivi gli accordi con diverse case discografiche e, quindi, il bouquet di canzoni condivisibili dovrebbe essere potenzialmente sterminato. Forse anche nel Bel Paese.