Cheeky Exploits, la nuova moda social delle foto col sedere al vento

Nelle ultime settimane, una nuova moda ha preso ad impazzare sulle pagine dei principali social network: si chiama "cheeky exploits", e prevede che si scelgano bei paesaggi (anche urbani) per scattarsi foto di spalle, col sedere al vento!

Cheeky Exploits, la nuova moda social delle foto col sedere al vento

Le mode social si alternano l’un l’altra con una vorticosità davvero incredibile, e tendono a differenziarsi più che altro in base al grado di viralità con il quale si diffondo tra gli utenti delle varie piattaforme web. L’ultima moda – in ottica social – è quella, piuttosto “hot”, dei “cheeky exploits”: vediamo di cosa si tratta.

I social network, da quelli più multimediali come Instagram, a quelli più tradizionali come Facebook, sono sempre più popolati da foto, video, messaggi visivi usa&getta: diventare popolari, quindi, sta diventando sempre più difficile e, per questo motivo, occorre ingegnarsi con qualcosa che lasci il segno

Da qui, l’idea di alcuni performers inglesi di realizzare dei “cheeky exploits”, delle foto (o dei video) in cui le persone si lasciano immortalare di spalle, in paesaggi naturalistici molto suggestivi, o urbani molto significativi, col sedere in bella vista, nudo come mamma l’ha fatto.

L’intenzione, secondo quanto trapelato dai media inglesi, era di farne una sorta di “body art” ma, a quanto è dato vedere su Instagram, dove la nuova moda è nata, o su altri social (Facebook, Twitter, Snapchat) ove l’hashtag #cheekyexploits impazza, ci si è spinti un po’ oltre.

Ovunque, ormai, è un pullulare di foto in cui singoli, ma anche gruppi, dopo aver nascosto o mascherato il volto, espongono il proprio fondoschiena (senza slip, tanga, o fili di varia natura) che, grazie allo scatto di terzi, o alla funzione del timer, viene immortalato in contesti paesaggistici coinvolgenti, o in location urbane di particolare interesse, seppur senza correre il rischio di suscitare l’intervento delle forze dell’ordine. È davvero arte tutto ciò? Ai posteri l’ardua sentenza. 

Continua a leggere su Fidelity News