Attivisti privacy criticano la "privacy a pagamento" di Meta

Meta ha reso disponibile su Facebook e Instagram la possibilità di rimuovere gli annunci pubblicitari a fronte di un abbonamento premium mensile. La scelta è stata criticata da un gruppo di attivisti per la privacy.

Attivisti privacy criticano la "privacy a pagamento" di Meta

La decisione di Meta di rendere disponibile su Facebook e Instagram la possibilità di rimuovere gli annunci pubblicitari a fronte di un abbonamento premium mensile ha suscitato diverse reazioni, sia positive che negative.

Da un lato, la scelta di Meta è stata vista come una risposta alle richieste dell’Unione Europea, che vuole che i propri cittadini non siano costretti a pagare solo con i dati personali (e di conseguenza la propria privacy) per servizi di questo tipo. Dall’altro lato, però, la soluzione proposta da Meta è stata criticata, secondo quanto riporta l’agenzia stampa Reuters, da un gruppo di attivisti per la privacy austriaco chiamato NOYB (None of Your Business).

NOYB sostiene che, in sostanza, Meta sta obbligando gli utenti a pagare per la loro privacy, e che quindi venga meno il principio di consenso da parte dell’utente che è alla base della legge europea.

Il gruppo ha depositato un esposto presso il sistema giudiziario austriaco, sostenendo che la soluzione di Meta è inaccettabile e che potrebbe diffondersi, con il rischio di aumentare i costi per gli utenti. In effetti, il prezzo stabilito da Meta è di circa 10 euro al mese, che in un anno si traduce in 120 euro. Se si considera che, in media, uno smartphone ha installate 35 app, il costo per gli utenti potrebbe aumentare fino a 8.815 euro all’anno nel caso altri seguissero l’esempio di Meta.

NOYB cita inoltre ricerche di mercato secondo cui solo il 3% degli utenti apprezza di fatto il tracking, e al contempo più del 99% degli utenti non esercita davvero il proprio diritto di scelta quando viene messo di fronte a un’alternativa gratuita e a una a pagamento. Resta da vedere quanto solida sia l’argomentazione di NOYB. La sede europea di Meta è in Irlanda, quindi la decisione spetterà a quella corte. 

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