770 milioni di email violate dagli hacker: potrebbe esserci anche la tua

Collection #1 è un grande database nel quale degli hacker hanno raccolto 21 milioni di password associate a caselle di posta elettronica. Tra queste potrebbe esserci anche la tua: ecco come verificarlo.

770 milioni di email violate dagli hacker: potrebbe esserci anche la tua

Nei giorni scorsi è stato reso noto dai media uno dei più grandi attacchi hacker della storia. Pare che alcuni pirati informatici abbiano raccolto qualcosa come 87 gigabyte di informazioni organizzate ora in un grande database chiamato “Collection #1”, nel quale ci son anche 21 milioni di password. Come è possibile scoprire se c’è anche la nostra e quindi correre subito ai ripari andando a cambiarla, magari con una un po’ più sicura?

Basta cercare su Google (o un altro motore di ricerca) “Have I Been Pwned” per trovare senza difficoltà un sito web nel quale è possibile verificare subito se il proprio account di posta sia stato violato o meno.

Magari non sei un grande utilizzatore dell’email, ma una violazione della stessa non va comunque sottovalutata, visto che proprio nella casella di posta sono spesso contenute password, codici e link per accedere a vari servizi e, rubando una casella di posta, è possibile fare in breve tempo danni ben più gravi e magari ottenere l’accesso a conti, come ad esempio quello di PayPal.

Il miglior modo per proteggersi da attacchi informatici che possono avere conseguenze molto serie non solo per banche o grandi istituzioni o aziende, ma anche per i privati cittadini, è senza dubbio educare maggiormente all’uso di strumenti che troppo spesso vengono dati per scontati.

Tra gli errori più frequenti, che possono costare veramente cari, c’è la cattiva abitudine di usare sempre la stessa password per tutti i servizi ai quali si accede online. Spesso poi le password non sono sicure, essendo formate solo da parole di uso comune o nomi di persone. Anche usare la propria data di nascita o il proprio codice fiscale non è una buona idea: sono tutte password che si possono recuperare con una certa facilità, senza neppure dover ricorrere a software sofisticati.

Continua a leggere su Fidelity News