"Vivi e lascia vivere", Carlotta Antonelli confessa: "Il lavoro mi ha salvata"

In una lunga intervista, l'attrice romana ha raccontato il suo difficile passato da adolescente irrequieta. Carlotta ha dovuto affrontare lati del suo carattere molto tormentati ma, per fortuna, è riuscita a trovare un salvifico equilibrio.

"Vivi e lascia vivere", Carlotta Antonelli confessa: "Il lavoro mi ha salvata"

La giovane interprete Carlotta Antonelli, presente nel cast di “Vivi e lascia vivere” nel ruolo di Nina Ruggero, ha raccontato a Vanity Fair di aver avuto un’adolescenza molto movimentata. La sua vita non era cosi diversa da quella del personaggio che intepreta su Rai 1; la Antonelli infatti dichiara di essere stata una ragazza scapestrata, ribelle, che ha fatto tante “cavolate” proprio come Nina. Recitando questo ruolo l’attrice ha ritrovato un po’ della sua adolescenza e l’ha riversata nella sua interpretazione.

Nella fiction Nina è figlia di Laura Ruggero, interpretata dalla protagonista Elena Sofia Ricci, una ragazza molto fragile e tormentata. Nonostante sia la prima della classe, la caparbia studentessa è anche una ladra che, per attirare l’attenzione degli altri, sente il bisogno di mettersi nei guai. Anche sul versante dell’amore, Nina deve affrontare difficili situazioni con un ragazzo alquanto problematico.

L’attrice romana, classe 1995, ha preso parte a grandi progetti televisivi e cinematografici come “Bangla”, “Suburra – La serie”, “Solo” e “Immaturi – La serie”. Prima di intraprendere la strada delle recitazione, Carlotta ha superato momenti molto complicati come il divorzio dei suoi genitori e l’abbandono scolastico: “I miei genitori sono separati, mio padre era più tranquillo invece ma mia madre viveva tutto con grande apprensione. Sono andata via di casa con lo zaino in spalla a 18 anni. È stato un modo di evadere dalla quella gabbia”.

Di fronte all’ennesima bocciatura, la giovane Carlotta ha deciso di cambiare percorso cosi da investire le sue energie in qualcosa in grado di farla sentire realmente viva e libera. La passione per la recitazione è stata quella fiamma in grado di accendere una grande speranza in un vortice pieno di delusioni: “Il lavoro mi ha salvata, da questo continuo vagare”.

Guardando indietro, Carlotta ha ammesso di ritenersi abbastanza soddisfatta delle sue scelte, ma non nega la necessità di conseguire il diploma magari trovando spazio tra i suoi numerosi impegni lavorativi: “Mi piacerebbe prendere il diploma perché mi consentirebbe di entrare in scuole di recitazione in cui, altrimenti, non potrei essere ammessa. Non so se farò l’università, ma di certo il diploma mi aprirebbe delle possibilità”.

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