Hanno divorziato oltre vent’anni fa, eppure del rapporto tra Vittorio Cecchi Gori e Rita Rusic si continua a parlare ancora adesso. Anche perché i due, dopo la tregua successiva alla malattia di lui, hanno nuovamente interrotto i rapporti e smesso di parlarsi. Ospite del salotto di Silvia Toffanin a “Verissimo“, la Rusic ha raccontato che avrebbe voluto separarsi dal marito ben prima di quando poi è effettivamente successo, perché il suo malessere era già molto forte, così come lo era quello dei figli.
Stando al racconto dell’attrice e produttrice croata, Cecchi Gori era diventato molto aggressivo con tutta la famiglia, sia verbalmente che – pare – fisicamente. Quando infatti la Toffanin le ha chiesto se le avesse mai alzato le mani, la Rusic non ha confermato ma neanche smentito, affermando invece che nei momenti drammatici può succedere di tutto. Probabilmente anche quello.
Rita Rusic contro Cecchi Gori: la verità sul matrimonio e sul divorzio
Quello che Rita Rusic ha fatto nel salotto di “Verissimo” è stato un racconto a cuore aperto, drammatico e sincero, soprattutto relativamente alla vita privata e al suo lungo matrimonio con l’imprenditore e produttore toscano. Il rapporto con Vittorio Cecchi Gori, ha spiegato la Rusic alla Toffanin, ha cominciato a incrinarsi paralleramente alla crescita del successo di lei, che piano piano si stava affermando nel suo lavoro.
L’uomo era geloso della carriera della moglie, al punto che per sedici anni non le ha mai concesso la possibilità di fare un’intervista. Anche l’ultimo riavvicinamento, dovuto al malore di lui, ha avuto vita breve. Rita ha infatti ammesso che di nuovo non si parlano. L’ennesima rottura, forse quella definitiva, c’è stata quando la donna ha rimproverato l’ex marito di averle tolto tutto subito dopo il divorzio, da un giorno all’altro.
Dopo vent’anni di amore, un giorno, all’improvviso, le sarebbe stato detto che non poteva più entrare in ufficio e nelle loro case. “Parlano sempre della mia separazione milionaria, ma la verità è che ho fatto un divorzio a “zero euro”, nonostante fossimo una delle famiglie più agiate d’Italia” è sbottata.