Verissimo, Loredana Bertè e la dolorosa infanzia con la sorella Mia Martini: "Nascosta in soffitta per un anno"

Loredana Bertè è stata ospite a Verissimo da Silvia Toffanin con un'intervista commovente che ha rivelato aspetti della sua infanzia inediti e dolorosi.

Verissimo, Loredana Bertè e la dolorosa infanzia con la sorella Mia Martini: "Nascosta in soffitta per un anno"

Sabato 7 dicembre andrà in onda su Canale 5 una nuova puntata di Verissimo che vedrà come ospite Loredana Bertè. Seduta davanti a Silvia Toffanin la celebre cantante ha voluto ricordare ancora una volta la sorella Mia Martina, che il destino ha voluto strapparle troppo presto e che per lei è rimasta un ricordo dolce e doloroso allo stesso tempo.

L’intervista è un momento particolarmente emozionante, in cui la Bertè non nasconde il suo senso di colpa per non essere riuscita a capire il dramma che stava attraversando sua sorella. Mimì, come veniva chiamata amichevolmente Mia Martini, ha deciso di togliersi la vita nel 1995, quando stava attraversando un momento particolarmente difficile nella sua carriera e nella vita privata.

Verissimo, la toccante intervista a Loredana Bertè

Loredana si rimprovera di non esserle stata abbastanza vicino: “Provo una sofferenza continua, mi sento in colpa. Se le fossi stata più vicino magari le cose sarebbero potute andare diversamente. Non mi perdono di non aver usato il telefonino che lei mi aveva dato perché restassimo in contatto“.

Aggiunge poi che con la morte della sorella, è morta anche una parte di lei e quando sale sul palco sente che Mia è lì con lei: “Sono terrorizzata e ho gli attacchi di panico prima di uscire. Non respiro, ma penso a lei e poi esco. Dopo aver finito il concerto però, mi sento una persona migliore, sento di aver dato più di quello che potevo. Penso che Mimì oggi sarebbe orgogliosa di me“.

La Bertè ricorda anche il suo passato, l’infanzia vissuta non serenamente, i molti litigi che spesso sfociavano anche in azioni violente e botte. Per sfuggire a tutto questo l’unico rifugio possibile, come lei stessa afferma, era andare al Luna Park. In quel posto quasi incantato, sembrava fermarsi il tempo e lì si sentivano al sicuro.

Nessuna festa per loro era motivo di gioia: “Nella nostra vita non abbiamo mai festeggiato il compleanno, le feste erano bandite, anche il Natale!”. Infine un ricordo che ancora le mette tristezza e malinconia: la Bertè non ha terminato gli studi per poter stare accanto alla sorella quando finì in carcere. In pratica Mia Martini fu arrestata per un equivoco, fu trovata in possesso di uno spinello che, come afferma la Bertè, le avevano messo in tasca: “Ha fatto due anni in carcere. Quando è stata liberata, prima del processo, l’abbiamo nascosta in una soffitta per un anno“.

Continua a leggere su Fidelity News