"Verissimo", Giorgia Meloni in lacrime: "Sono stata vittima di bullismo"

Intervistata nell'ultima puntata di "Verissimo", Giorgia Meloni parla della sua adolescenza, svelando di essere stata bullizzata a causa del suo peso.

"Verissimo", Giorgia Meloni in lacrime: "Sono stata vittima di bullismo"

Intervistata da Silvia Toffanin nell’ultima puntata di “Verissimo” in onda su Canale 5, la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni inizia parlando della sua adolescenza dichiarando che sua madre ha vissuto tante difficoltà, siccome cresce due figlie praticamente da sola, rivelando che ancora oggi è uno dei giudizi che teme di più.

Tra l’altro anche il rapporto con la sorella è praticamente perfetto, siccome la considera come una guida con cui può sfogarsi a ogni ora del giorno. Mentre con il padre non ha mai avuto un vero rapporto da genitore e figlia, siccome è andato via di casa quando lei aveva un anno. Infatti, quando è scomparso, ammette di non aver provato nessun dolore, sentendolo più come uno sconosciuto che come genitore.

 Le lacrime di Giorgia Meloni

La sua adolescenza non è stata delle più facili siccome rivela di aver sofferto di bullismo durante il suo periodo scolastico per essere stata un po’ in sovrappeso: “Mi chiamavano cicciona. I nemici hanno sempre un’utilità perché ti fanno crescere e mettere in discussione. Non mi sono mai sentita discriminata per il fatto di essere una donna, ma magari a qualcuno non piaceva l’idea di avermi come condottiera”.

A causa delle sue idee definite da molte controverse, Giorgia Meloni nei salottini di “Verissimo” ammette di ricevere delle offese molto pesanti, anche se spesso cerca d’ignorarli. L’unica volta in cui ha sofferto è stato durante un “Family Day“, dimostrazione fondata da gruppi e associazioni cattoliche in opposizione all’estensione dei diritti alle coppie omosessuali, ove l’hanno augurata di abortire mentre aspettava la figlia Ginevra.

Sulle accuse di omofobia invece, la leader del partito Fratelli d’Italia ci tiene a sottolineare: “È falso e verificabile perché io faccio politica da trent’anni e in tutto il mio percorso non si trovano parole omofobe. Certe etichette si affibbiano alle persone per non doversi mettere a confronto”.

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