"Tu Si Que Vales”, Gabriele Andriulli fa commuovere Gerry Scotti

A far commuovere Gerry Scotti è il campione di body building che in seguito a un incidente stradale si trova a vivere in una sedia a rotelle. Andriulli: "La vita è un dono, sempre".

"Tu Si Que Vales”, Gabriele Andriulli fa commuovere Gerry Scotti

Ha 39 anni, Gabriele Andriulli, il suo corpo è segnato da una grave lesione midollare dovuta a un incidente stradale avvenuto nel 2011. Da allora è costretto a muoversi con una sedia a rotelle. Di carattere deciso, Andriulli non ha lasciato che la situazione fisica limitasse il suo hobby, il culturismo, anzi, lo ha trasformato in una professione.

Andriulli è l’unico in Italia a praticare il culturismo su una sedia a rotelle e ieri sera, durante la sesta puntata di “Tu Sì Que Vales”, la finalissima prima di esibirsi, ha mostrato un video per raccontare “la sua passione e il tragico evento di circa 8 anni” tutti si sono emozionati, si legge in sologossip.it. Il coraggio e la grinta di Gabriele Andriulli, sono riusciti a commuovere i giudici, in particolare Gerry Scotti che non è proprio riuscito a trattenere le lacrime.

I commenti dei giurati

Di solito riservata nell’esprimere sentimenti, Maria De Filippi, commossa, avrebbe detto a Gabriele: “Praticamente hai due schiene”, pronto le ha risposto: “Sono in crescita, tra due mesi e mezzo ho una competizione quindi devo ancora definirmi”.

E’ nato poi un dibattito tra Teo Mammucari e la De Filippi, il primo, riconoscendo la forza d’animo di Gabriele, si è complimentato definendo il suo cervello un ‘muscolo’ che l’ha portato ad uscire di casa senza lamentarsi e a partecipare a “Tu Sì Que Vales” per mettersi “alla prova. Bravo!” e Maria De Filippi che ha puntato l’attenzione su un altro muscolo: il cuore. 

Gabriele Andriulli accompagnando le parole con un sorriso ha ricordato di non essere un eroe come molti dicono e scrivono di lui: “Vorrei farvi vedere quante volte ho fallito e sono caduto e ho pensato ‘basta, smetto di insistere, non ce la farò mai’”, poi ha osservato che in ciascuno c’è “una forza, una luce, dobbiamo trovarla” perchè questa fa rialzare il capo. “Oggi sono su questa spider a quattro ruote e vivo“. Il dono della vita non può essere oscurato da ciò che accade, che in qualche modo va abbracciato. La sofferenza, qualsiasi dolore ha detto Andriulli “avvicina alla consapevolezza dell’essere”, è un paradosso, ma è così.

Continua a leggere su Fidelity News