Partiamo subito col dire che anche gli accusatori più severi, almeno questa volta, non ce l’hanno con gli autori del programma. Nessuna replica, quindi, delle polemiche scoppiate nel corso degli anni (e ‘fomentate’ da alcuni servizi di Striscia la Notizia) che hanno coinvolto il game show del preserale di Rai1, Affari Tuoi, in cui alcuni indizi lasciavano intendere che ai concorrenti venisse fornita una lista di numeri da dire in successione, corrispondenti ovviamente al numero dei pacchi; questo per far sì che i pacchi più ‘succulenti’, quelli con il premio maggiore, uscissero per ultimi. Questioni di share, manco a dirlo: un facile escamotage per lasciare i telespettatori incollati allo schermo. Peccato che si tratti di un reato, ma ancora non è stato provato nulla.
Il possibile scandalo che ha investito il programma della rete concorrente, Avanti un altro!, avrebbe invece come protagonista proprio il concorrente, senza presunti ‘aiutini’ da parte del programma. Il tutto si basa sulle numerose segnalazioni dei telespettatori di Canale5 i quali, nel gioco finale del programma condotto da Paolo Bonolis, hanno notato che c’era qualcosa di decisamente anomalo, un qualcosa che lasciasse pensare ad una scorrettezza di Massimiliano, il concorrente arrivato fino in fondo nel gioco della ‘risposta sbagliata’.
Dopo un cammino abbastanza complicato, Massimiliano si ritrova col punteggio ‘freezato’ a 17.000 euro. Cosa vuol dire? Che il concorrente ha più tempo per pensare alla risposta, ma non ha margini di errore: se sbaglia, va a casa. Eppure, le risposte già date da Massimiliano sembrano poche: ne mancano ancora diverse e, come detto, ora non c’è più margine di errore.
E’ qui che si concentrano i ‘complottisti’ del programma: Massimiliano sembra dare una sbirciatina alle ultime domande, guardando la cartella che si trova proprio sotto il suo naso. E, in effetti, riesce ad aggiudicarsi il montepremi. E’ Stefano Jurgens, autore del programma, a fugare ogni dubbio: “E’ tutto regolare”, scrive sul suo account di Twitter. Sarà, ma il dubbio resta!