Tragedia nel mondo dello spettacolo: è morto Bud Spencer

La notizia ha sconvolto il mondo della televisione italiana, ma non solo: è morto l'attore Carlo Pedersoli, meglio noto con il nome d'arte di Bud Spencer. Insieme a Terence Hill, ha segnato un'epoca.

Tragedia nel mondo dello spettacolo: è morto Bud Spencer

E’ morto Bud Spencer, e l’Italia si tinge a lutto. In una giornata come quella di ieri, durante la quale l’Italia di Antonio Conte ha battuto finalmente la Spagna dopo 22 anni di astinenza di vittorie (accedendo ai quarti di finale di Euro 2016), una gioia enorme è stata controbilanciata da un dolore ancora più grave.

Perché Bud Spencer, spentosi ieri in un ospedale romano, era un personaggio pubblico i cui meriti andavano ben oltre le capacità recitative: con i suoi schiaffi diventati leggenda, i suoi modi rudi, il suo personaggio “manesco” ma in fondo sempre generoso ed altruista, era riuscito a ritagliarsi addosso un’immagine capace di far innamorare un intero Paese.

Aveva letteralmente trasposto nella realtà la figura iconica del “gigante buono“, prendendo ripetutamente a sberle i malvagi, i bigotti, i delinquenti e talvolta persino gli amici: perché in fondo uno dei segreti del suo successo era proprio questo, la genuina spontaneità che traspariva da ogni suo gesto. Il suo essere vero, al di là degli obblighi di copione.

Bud Spencer era infatti stato capace di mettere in scena una rivisitazione romanzata di sé stesso, di creare un personaggio fittizio ma al contempo terribilmente autentico; vero almeno quanto lo stesso Pedersoli in carne ed ossa. Ed insieme a Terence Hill, ha formato una delle coppie più belle e longeve del cinema italiano.

Ma il tempo si sa, passa per tutti. Ed il buon Bud, classe 1929, era arrivato alla fine del suo personalissimo film. Prima degli inevitabili titoli di coda ha saputo lasciare dietro di sé un’incalcolabile quantità di risate, di gioia, di sorrisi. Ed è riuscito a togliersi persino qualche guadagnatissima soddisfazione al di là dello “spaghetti western” e del genere comico.

Perché Carlo Pedersoli era un attore in qualche modo sottovalutato da pubblico e critica, uno di quegli interpreti “intrappolati” in un personaggio troppo fortunato, oramai diventato ingestibile a livello mediatico. Ma gli appassionati potranno certamente ricordarlo in lavori come Quattro mosche di velluto grigio (Dario Argento), e Torino nera (Carlo Lizzani), due film d’autore che ancora oggi testimoniano appieno la poliedricità di uno degli attori italiani più amati di sempre.

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