Mattinata infuocata quella di giovedì 22 maggio a Storie Italiane, il programma di approfondimento condotto da Eleonora Daniele su Rai 1. Il tema era di quelli delicati: si parlava del caso Garlasco, tornato recentemente sotto i riflettori per una nuova testimonianza legata a presunti dissapori familiari. Ospite in collegamento era l’avvocato Stefano Benvenuto, legale della donna che avrebbe riferito di tensioni tra Chiara Poggi e la cugina Stefania Cappa. Ma quello che doveva essere un confronto informativo si è presto trasformato in un acceso scontro televisivo.
Al centro della discussione vi sono le recenti indiscrezioni emerse sulla stampa riguardo nuove testimonianze legate al caso Poggi. In particolare, si parla di due dichiarazioni che sarebbero state fatte dalla testimone assistita da Benvenuto. La conduttrice Eleonora Daniele ha cercato di chiarire se quelle affermazioni, riportate dalle agenzie di stampa, fossero state confermate o diffuse dallo stesso legale. Tuttavia, l’avvocato ha prontamente frenato, ricordando la delicatezza del momento investigativo: “Il contenuto non lo posso rivelare, non posso nemmeno indicare a chi sono state fatte. C’è un segreto istruttorio”.
Eleonora Daniele ha insistito, facendo notare che il nome del legale era stato riportato dalle agenzie di stampa, ma l’avvocato ha negato qualsiasi coinvolgimento nella diffusione delle informazioni, sottolineando: “Non sono stato io a diffonderle. Non ho capito dove voglia andare a parare. Sta insinuando cose non vere”.
Lo scambio si è rapidamente inasprito. L’avvocato Benvenuto ha accusato la conduttrice di essere scorretta e manipolativa, chiedendole di non interromperlo e dichiarando: “La manipolazione a me non piace. Se le interessa continuo, altrimenti ho cose più importanti da fare”.
La tensione è salita ulteriormente, costringendo un inviato in collegamento a intervenire per riportare l’attenzione sui fatti. A quel punto, Eleonora Daniele ha deciso di chiudere il collegamento, mantenendo la calma ma rispondendo con fermezza: “La maleducazione non la consento. Non sono stata maleducata con lei. Le ho fatto delle domande legittime e ora ringrazio e vado avanti”.
Questo evidenzia ancora una volta la difficoltà di trattare in diretta televisiva argomenti così complessi e ancora oggetto di indagine giudiziaria. Da una parte c’è il diritto-dovere del giornalismo di informare e chiarire fatti di pubblico interesse; dall’altra, il rispetto del segreto istruttorio e delle strategie difensive.