"Survivor" torna in tv, Paola Barale o Alvin per la conduzione

Il reality "Survivor" torna dopo 16 anni: la prima edizione fu disastrosa, Mediaset chiuse in anticipo il programma per i bassi ascolti. Vedremo se questo esperimento antropologico stavolta avrà fortuna. I casting sono aperti.

"Survivor" torna in tv, Paola Barale o Alvin per la conduzione

“Survivor” dopo 16 anni torna in tv: Paola Barale o Alvin i papabili per la conduzione. Survivor è stato il reality più ostico mai realizzato, in Italia si rivelò un vero e proprio flop in termini di ascolti, eliminato dai palinsesti di Mediaset anticipatamente.

Italia 1 ha già aperto i casting per le selezioni dei concorrenti che prenderanno parte al reality, che andrà in onda nella prossima stagione televisiva in autunno.

Alfonso Signorini dice che i cast sono aperti per Survivor: tra i concorrenti si cercano personaggi emergenti. La trasmissione, in stile Pechino Express, verrà registrata. Il conduttore alla guida sarà in loco, quindi nessuno studio da Milano. Paola Barale o Alvin i nomi in pole position per la conduzione.

Lo scenario vedrebbe al ballottaggio per la conduzione l’ex inviato dell’Isola in Honduras per due anni consecutivi e la Barale, defilata dal panorama televisivo nazionale, tornata alla ribalta per avere incontrato Raz Degan sull’Isola dei famosi. Survivor giunto in Italia nel 2001 era carico di aspettative da parte degli autori.

Negli altri paesi in cui era andato in onda il successo era stato clamoroso: sull’onda del Grande Fratello arrivò in Italia condotto dalla giornalista televisiva Benedetta Corbi. Probabilmente complice la conduzione non brillante, il reality si dimostrò un flop.

Il format è simile ad un esperimento antropologico come l’inglese “Eden” ove i concorrrenti dovevano vivere isolati dal mondo per 12 mesi, relegati nelle zone più remote della Scozia procacciandosi cibo e riparo dalle condizioni meteo: chiuso anch’esso, per giunta all’insaputa dei concorrenti.

“Survivor” non è regolato dal televoto, sono gli stessi sopravvissuti a fare gruppo, a decidere, un autentico gioco di ruolo, chi sia l’eliminato di settimana in settimana. La strategia sarà fondamentale, ma non sarà connessa ad una mera visibilità. Una versione estrema dell’Isola dei Famosi, non replicata in Italia, abbandonata frettolosamente, che stavolta potrebbe funzionare.

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