Striscia la Notizia, la poligamia in Senegal

Il TG satirico di Canale 5 affronta il tema della poligamia, ovvero la forma matrimoniale dove l'uomo può avere più mogli, ma esiste anche la poliandria fraterna, dove una donna può avere più mariti.

Striscia la Notizia, la poligamia in Senegal

A Striscia la notizia, il programma satirico di Canale 5, l’inviata Rajae Bezzaz ha curato il servizio sulla poligamia musulmana in Senegal, ovvero la forma matrimoniale dove l’uomo può avere sino a 4 mogli, pratica legale in circa 50 paesi nel mondo. “In Senegal più del 35 per cento dei matrimoni registrati ufficialmente è poligamo” ha dichiarato la giornalista televisiva “A volte si tratta di una necessità: per lavorare una terra così arida c’è bisogno di braccia forti e quindi servono tanti figli maschi. Se non li hai avuti ritenti con la seconda, oppure con la terza o la quarta”.

La Bezzaz spiega che ci sono anche casi in cui l’uomo contrae matrimonio con la cognata vedova o una cugina zitella, e a questo proposito incontra il signor Gaye Samba Khary sposato con due mogli e fermamente convinto che con due donne in casa non avrebbe più motivo di cercarne un’altra fuori dalle mura domestiche.

Le donne in questione, consenzienti tra di loro, ricevono in uguale misura tempo, affetto, attenzioni, intimità sessuale e beni materiali dal marito, senza rischiare di essere messe l’una all’ombra dell’altra. Anzi, la moglie più giovane ha confessato che i suoi figli sono stati persino allattati dalla moglie più anziana, arrivando a considerarla una sorella maggiore con cui condividere il peso della vita quotidiana.

Presso gli Ebrei, alcuni passi dell’Antico Testamento, citano il patriarca Abramo impegnati con più mogli e il re Salomone con un harem al pari degli altri re del suo tempo. Ma anche nella chiesa mormone il famoso Joseph Smith sposò tra le trenta e le quaranta mogli, donne per lo più tra i 15 e i 40 anni.

Quasi del tutto sconosciuto è l’inverso, la poliandria, ossia una donna sposata a più mariti (spesso fratelli tra loro), fenomeno assai raro ma ancora diffuso in Tibet e nell’India del Sud dei Toda e non più nello Sri Lanka dove fu abolito nel 1860 dai britannici quando il paese ancora si chiamava Ceylon.

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