Roberto Saviano è noto al grande pubblico per il suo romanzo d’esordio Gomorra, da cui è stata tratta anche la fortunata serie tv omonima. Dopo la pubblicazione di questa sua fortunata opera, lo scrittore è stato esposto sin da subito alle minacce dei clan camorristici, motivo per il quale lo scrittore è costretto a vivere sotto scorta dal 2006.
Nel corso degli anni, Saviano si è espresso sempre con toni piuttosto aspri contro le posizioni politiche di alcuni leader di destra, soprattutto nel merito delle politiche migratorie, tema molto caro al giornalista. In occasione di una vecchia puntata di Piazza Pulita, lo scrittore appellò in modo piuttosto ingeneroso Giorgia Meloni: ecco come la definì.
Saviano a processo
Era il 2020 quando Roberto Saviano, ospite di una puntata di Piazza Pulita nella quale si parlava dello scottante tema delle politiche migratorie, si espresso in modo particolarmente duro contro alcuni leader di destra. D’altronde, anche in passato, non si è mai risparmiato nei loro confronti, alimentando continui dissapori e battibecchi in particolare con Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
Nel ricordare la morte di un bambino della Guinea in una di queste tragiche traversate in mare dei migranti, lo scrittore si è lasciato andare ad un duro sfogo: “Vi sarà tornato alla mente tutto il ciarpame detto sulle ong: ‘taxi del mare’, ‘crociere’… viene solo da dire bastardi. A Meloni, a Salvini, bastardi, come avete potuto? Come è stato possibile, tutto questo dolore descriverlo così? È legittimo avere un’opinione politica ma non sull’emergenza”.
Le sue parole gli sono costate una denuncia per diffamazione che, secondo quanto ha stabilito il pubblico ministero Pietro Pollidori, sarà necessario discutere nelle aule di tribunale. A novembre, infatti, Roberto Saviano dovrà presentarsi in tribunale a Roma per difendersi da queste gravi accuse, mentre per il momento dovrà sorbirsi anche la ‘mazzata’ di un risultato elettorale che vede proprio Giorgia Meloni come grande trionfatrice.