Rivelazione shock a Report: la mafia voleva uccidere il conduttore Sigfrido Ranucci

Nella puntata di ieri 4 gennaio la trasmissione di Rai 3 ha parlato della stagione stragista, in cui sarebbero stati coinvolti vertici dei servizi segreti deviati e della loggia massonica P2. Le rivelazione durante un'intervista con Francesco Pennino.

Rivelazione shock a Report: la mafia voleva uccidere il conduttore Sigfrido Ranucci

La puntata di Report di ieri 4 gennaio 2021 è stata davvero molto particolare, e ha mirato a fare luce sulla cosiddetta stagione stragista, che in Italia ebbe il suo culmine con l’uccisione dei giudici Falcone e Borsellino. Sono stati anni molto particolari per tutto il nostro Paese.

Secondo la ricostruzione operata dal programma di Rai 3 e condotto da Sigfrido Ranucci, quasi dietro ad ogni episodio stagista vi sarebbe stata la mano dei vertici dei servizi segreti deviati e di membri appartenenti alla loggia massonica P2, anch’essa deviata. Nel corso della puntata si è parlato anche dell‘agenda rossa di Borsellino, che è scomparsa in circostanze ancora tutte da chiarire. Proprio su quel taccuino ci sarebbero scritti i nomi dei mandanti delle stragi, una su tutte quella della stazione di Bologna del 2 agosto 1980.

Ma è sul finire della trasmissione che Ranucci ha mostrato un video in cui intervista Francesco Pennino, un pregiudicato che finì in carcere per reati comuni. Costui avrebbe ascoltato alcuni discorsi di persone ritenute mafiose, appartenenti al clan Madonia. Secondo le dichiarazioni rese da Pennino allo stesso conduttore di Report, la mafia era pronta ad ammazzare lo stesso Ranucci nel 2010 in quanto ritenuto un giornalista scomodo. Proprio all’epoca Sigfrido scrisse un libro intitolato “Il patto” scritto insieme a Nicola Biondo.

Pennino a Ranucci: “i Madonia volevano pagare”

Francesco Pennino ha riferito a Ranucci che la criminalità organizzata, in particolare i Madonia, sarebbero stati pronti a pagare per ammazzarlo. Il conduttore ha chiesto quindi come mai il piano non fu portato a termine, e la risposta ha gelato anche lo stesso conduttore. Pennino ha riferito che da Matteo Messina Denaro sarebbe arrivato l’ordine di non effettuare l’esecuzione nei confronti del giornalista.

Messina Denaro è ritenuto uno degli esponenti di spicco della mafia italiana ed è tutt’ora latitante. Le autorità di pubblica sicurezza continuano ancora a cercarlo, ma senza esito positivo. La rivelazione di Pennino è stata anche pubblica in un video su Twitter dalla stessa trasmissione Report, che ne ha dato notizia sulla propria pagina ufficiale. In serata, poi, la trasmissione ha provveduto a mandare in onda il pezzo in questione, mostrandolo interamente ai telespettatori.

“Lei è stato uno a cui volevano fare del male, se non lo sa” – così ha detto Francesco Pennino a Sigfrido Ranucci all’inizio della sua intervista. Il libro di Ranucci avrebbe dato fastidio proprio ai Madonia. Nel libro sono contenute le rivelazioni di Ilardo, raccolte dal colonnello Michele Riccio, e rappresenterebbero la prima testimonianza in presa diretta della presunta trattativa fra la mafia e lo Stato, oggetto appunto della puntata di Report di ieri 4 gennaio.

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