Report, bufera sulla trasmissione di Ranucci dopo la puntata sui vaccini anti Covid

La trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci è al centro del caos mediatico dopo aver parlato in puntata di presunti conflitti di interesse delle case farmaceutiche durante la campagna di vaccinazione anti Covid-19. Il Pd: "Irresponsabili tesi no-vax".

Report, bufera sulla trasmissione di Ranucci dopo la puntata sui vaccini anti Covid

Quello sui vaccini anti Covid è un argomento molto delicato, che in questi mesi sta spaccando l’opinione pubblica, tra scettici e favorevoli al vaccino contro il coronavirus Sars-CoV-2. Bisogna ricordare che al momento in Italia non esiste una legge che obbliga le persone a vaccinarsi contro il Covid-19, tranne per i sanitari, che sono tenuti appunto per legge alla somministrazione del siero. Il Governo ha voluto però introdurre l’obbligo del Green Pass anche sul posto di lavoro, nonchè in luoghi pubblici come bar e ristoranti, e ciò ha portato buona parte della popolazione a vaccianarsi. Insomma, si è scelta la strada della persuasione. E proprio sui vaccini anti Covid è tornata lunedì sera la trasmissione Report, andata in onda su Rai 3 e condotta dal giornalista Sigfrido Ranucci

Da più parti, adesso, la trasmissione è accusata di aver proferito delle tesi favorevoli ai no-vax, questo nonostante la secca smentita del conduttore Ranucci, il quale ha informato che nella redazione di Report tutti i dipendenti sono completamente vaccinati. Ciò che ha trattato Report, così come ha detto Ranucci, è un “fatto giornalistico” che non c’entra nulla con le tesi “si vax” o “no vax”. Ma da più parti politiche sono arrivati grossi attacchi alla trasmissione. 

Il Pd: “Irresponsabili tesi no-vax”

Tutto sarebbe partito da una affermazione dello stesso Ranucci, il quale avrebbe detto che “è ovvio che la terza dose è il business delle case farmaceutiche”. “Su Report è andato in onda un lungo compendio delle più irresponsabili tesi No Vax e no Green Pass” – così quindi la pensa il Pd di Enrico Letta

Il conduttore con quella frase voleva appunto soltanto descrivere un “fatto”, ma tanto è bastato per scatenare intorno a lui e ai suoi colleghi la bufera. “Quando mi accusano di qualunquismo sul business della terza dose da parte delle aziende farmaceutiche voglio dire che noi non abbiamo fatto altro che raccontare quello che lo stesso manager della Pfizer ha detto ai propri investitori in un incontro riservato a marzo. Sono loro che a marzo, ancora prima che scadesse la prima dose, hanno parlato della possibilità di fare il business con la terza dose” – questa la secca replica del conduttore. 

Tra l’altro, questo per completezza di informazione, Sigfrido Ranucci, così come i suoi colleghi, ha sempre sostenuto che i vaccini sono molto utili a combattere la malattia Covid-19. “La prima lettera a Report l’ho scritta nei primi anni duemila. Ero una dottoranda e avevo visto un servizio che parlava di qualcosa che conoscevo e che era stato stravolto nel loro racconto. Da allora è capitato spesso. Lo chiamano giornalismo a tesi. Mi chiedo se sia giornalismo” – così ha scritto su Twitter la biotecnologa Beatrice Mautino.

Intanto all’Adnkronos sono arrivate alcune dichiarazioni da fonti del Pd. “I parlamentari del Pd componenti della commissione di Vigilanza Rai hanno espresso una posizione, nell’esercizio delle loro funzioni e dell’autonomia dei Gruppi, legata al timore per la diffusione della propaganda no-vax. Questa preoccupazione non vuole ledere in nulla l’autonomia dei giornalisti e la libertà editoriale di cui è giusto che godano le testate del servizio pubblico. Il Pd da sempre considera essenziale il rispetto di questa autonomia e intende continuare su questa linea” – così recita il comunicato riportato anche sulla pagina Facebook di Report.

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