L’omicidio di Sarah Scazzi – era il lontano 2010 – per il nostro Paese fu uno dei più famosi casi di cronaca nera degli ultimi decenni, tant’è che il colosso Disney ha deciso di raccontarlo mediante una serie; essa si scompone in 4 episodi della durata di 60 minuti ciascuno (massimo 65), l’intera narrazione si basa sul libro della vicenda denominato “Sarah. La ragazza di Avetrana”.
La Corte di Cassazione, ultimo grado di giudizio nel nostro sistema, nel 2017 ha confermato le sentenze che erano già state emesse nel 2015 dalla Corte d’Appello: ergastolo sia a Sabrina Misseri (cugina di Sarah) che a Cosima Serrano, mentre 8 furono gli anni di reclusione inflitti a Michele Misseri. Cosi si chiuse il controverso caso.
All’epoca dei fatti Sarah aveva soltanto 15 anni, si chiamava Sarah Scazzi ed era scomparsa il 26 agosto, soltanto nei mesi successivi, precisamente ad ottobre, fu ritrovata dentro ad un pozzo. La ragazza fu strangolata e solo dopo aver trovato il corpo fu degnamente sepolta nel cimitero del paese appartenente alla provincia di Taranto.
Il titolo della miniserie originariamente era “Avetrana – Qui non è Hollywood” ma successivamente il comune pugliese, ritenendo di essere danneggiato da questa menzione, aveva presentato ricorso e il tribunale di Taranto, accogliendolo, ha rimosso il nome del paese dove tutto accadde; il titolo è divenuto pertanto: “Qui non è Hollywood”.
C’è un’incredibile somiglianza ai personaggi reali, soprattutto sembrano identici gli attori che interpretano Sabrina e Cosima; per accorgersi di tutto ciò è sufficiente guardare il trailer della serie disponibile anche su Youtube. Chi l’ha già vista, al di là delle possibili iniziali diffidenze, parla di una serie ben fatta; in totale sono 4 ore visibili sulla piattaforma Disney + dal 30 otttobre. I dialoghi sono spesso nel dialetto del posto e il regista dell’intero lavoro è Pippo Mezzapesa.