Pippo Baudo si scaglia contro il premier Conte: “Lo trovo un furbo avvocato di provincia”

Con un’intervista concessa al “Corriere della Sera”, il conduttore di origini siciliane oltre a ricordare alcuni momenti topici della sua lunga carriera in tv, ha anche fatto presente di non avere grande considerazione del premier Giuseppe Conte.

Pippo Baudo si scaglia contro il premier Conte: “Lo trovo un furbo avvocato di provincia”

Dopo aver festeggiato l’84esimo compleanno, Pippo Baudo ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera. Da autentica colonna della televisione italiana, meglio di chiunque altro conosce segreti e meandri di molte star del piccolo schermo, che proprio grazie a lui hanno mosso i primi passi nel mondo dello spettacolo.

Da autorevole memoria storica della televisione tricolore, il conduttore televisivo di origini siciliane boccia senza appello la tv di oggi, giudicata incapace di reggere il confronto con quella di un tempo. “Inguardabile, tutto già visto, solo repliche” ha sentenziato precisando cosa possa oggi aspettarsi di vedere il pubblico a casa. 

Dopo aver maturato una grandissima esperienza come creatore di inediti format televisivi e come scopritore di nuovi talenti, Pippo Baudo ha anche avuto la possibilità di lavorare dietro le quinte. Ma il re dei conduttori ha categoricamente rifiutato. Dal suo punto di vista, diventare un direttore di rete è un compito fin troppo arduo, soprattutto perché “gli errori vengono imputati a loro, i successi agli altri”.

E dopo aver guidato per ben 13 volte il Festival di Sanremo, record al momento difficilmente superabile, alla conduzione della prossima edizione ha dato la sua personale benedizione a Fiorello e Amadeus, due personaggi televisivi che hanno convinto un po’ tutti. E sempre a proposito di Fiorello, Pippo Baudo seppur pentito per averlo bocciato ad un provino, riconosce che se non fosse stato per il suo diniego, il re del varietà non avrebbe raggiunto Milano, città da dove ha avuto modo di farsi conoscere e apprezzare.

Infine, dopo aver definito Alessandro Cattelan un oggetto misterioso che avrebbe probabilmente bisogno di andare alla Rai per ottenere la definitiva consacrazione, il senatore della tv italiana ha ammesso di avere nostalgia della Democrazia Cristiana, partito la cui assenza pesa come un macigno nell’attuale scenario politico nazionale. Così, una volta appurato che la confusione regna sovrana, ha anche espresso una precisa opinione sul premier Giuseppe Conte. “Non è stato eletto da nessuno ma comanda e se li porta tutti a spasso che è un piacere. Da collega, visto che sono laureato pure io in giurisprudenza, lo trovo un furbissimo avvocato di provincia” ha concluso il conduttore dimostrando di non avere grande stima dell’attuale capo di governo.

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