Alcune ex ragazze di “Non è la Rai” hanno deciso di raccontare cosa accadeva a telecamere. Invidiate da moltissime ragazzine, ciò che hanno vissuto in quegli anni fanno capire quanto il mondo dorato del programma di Gianni Boncompagni diventasse un vero e proprio incubo nella vita di tutti i giorni.
Angela Di Cosimo e Eleonora Cecere sono state raggiunte dalla rivista “7” del Corriere della Sera e, così come riporta il sito Liberoquotidiano.it, hanno raccontato particolari davvero forti di situazioni vissute a causa della loro esposizione mediatica che in quegli anni aveva dato loro una popolarità impressionante.
Le ex ragazze di “Non è la Rai” raccontano forti retroscena
A parlare è la Cecere che ricorda: “Arriva una bambolina, un’altra, e un’altra. L’ultima con uno spillo in testa e un cappio al collo, insieme a un biglietto che diceva “questa sei tu”. Erano bamboline voodoo“. Erano gli anni ’90 e loro poco più che bambine quando hanno dovuto affrontare e gestire una notorietà piombata all’improvviso nel loro quotidiano. Ma, come sempre, notorietà è anche sinonimo di invidia, soprattutto per persone che per molti non meritavano di avere tutto quel ritorno mediatico.
Sempre Eleonora continua a ricordare: “Un giorno ricevo un cd, eravamo al Palatino, io, Ilaria, Angela, Pamela scendiamo in sala prove per ascoltarlo. Lo mettiamo e parte la voce di uomo che dice: ‘Eleonora, ti farò molto male‘“. Le fa eco l’ex compagna di avventura Angela che racconta di aver ricevuto ai tempi molti “regalini” tipo “una valigetta ventiquattrore con dentro santini e peli pubici“.
Sarebbe già stato abbastanza tutto questo, ma si sono aggiunte anche mina**e di mor*e, foto troppo spinte e lettere volgari e offensive. La Cecere era talmente spaventata da tutto questo che lei stessa ammette: “Solo a casa mi sentivo al sicuro“. Fino ad arrivare allo scontro fisico quando: “Un pomeriggio citofona una tizia che mi chiede di scendere. Io scendo, e lei dice che vuole menarmi, motivo: il fidanzato l’ha lasciata per colpa mia, si è innamorato di me dalla televisione. La verità è che tutti sapevano l’indirizzo di casa nostra, chiunque poteva venire e farci del male“.