Netflix blocca i suoi contenuti alla Russia

Come hanno fatto precedentemente Disney, Universal, Sony e Warner Bros, Netflix ha deciso di sospendere qualsiasi produzione russa per il prossimo futuro con effetto immediato.

Netflix blocca i suoi contenuti alla Russia

A causa dell’attuale sconto tra Ucraina e Russia, scaturita dall’invasione russa e dallo scontro a fuoco che ha portato ad una vera e propria guerra, l’intero mondo sta cercando di muoversi per prendere le distanze dal colosso russo, provando a portarlo a desistere con diversi tipo di sanzioni: da quelle monetarie a quelle che prevedono dei veri e propri disagi portati dall’esclusione dal mondo europeo e non.

Già noto è stato il blocco delle riserve in valuta estera della Banca Centrale Russa che hanno fatto precipitare il valore del rublo, come il sequestro di yatch di lusso agli oligarchi russi per colpir elo stile di vita lussuoso degli oligarchi responsabili o neutrali alla guerra scaturita dal loro paese. Insieme a tutte queste sanzioni di carattere economico ce ne sono altre che avranno un minore impatto in termini di valuta ma che colpiranno comunque in termini monetari la Russia.

La decisione di escludere la Russia dal mondo streaming

I grandi colossi dello streaming come Disney, Warner Bros, Universal e Sony hanno deciso di interrompere le loro produzioni in Russia e di non portare i loro nuovi contenuti sugli schermi russi. Né Turning Red della PixarThe Batman (Warner Bros) né Morbius (Sony) appariranno sui loro schermi. Subito dopo anche Netflix ha preso la propria decisione, bloccando le proprie produzioni in Russia e cancellando le quattro che erano invece già in programma.

È una presa di posizione molto importante per i servizi streaming che decidono di allontanarsi completamente da quello che è l’atteggiamento russo, mostrandosi contrari a questa guerra e cercando con i loro metodi a disposizione di scoraggiare una guerra che va avanti dallo scorso 24 Febbraio.

Non solo un’esclusione streaming ma anche musicale

In seguito al conflitto tra Russia ed Ucraina anche il famosissimo servizio di streaming musicale si è fatto sentire. Spotify, l’azienda svedese leader nel settore musicale, ha deciso di chiudere a tempo indeterminato i propri uffici in Russia sia per una presa di posizione ma anche per salvaguardare l’incolumità e la vita dei propri dipendenti.

Inoltre, in seguito alla guerra, sono stati analizzati i contenuti caricati all’inizio della guerra ed è stata limitata la reperibilità di quelli riconducibili ai media statali russi per lasciare che l’azienda svedese rimanga il più neutrale e non coinvolta possibile.

Continua a leggere su Fidelity News