Music, Bonolis intervista Marilyn Manson: "Il tuo look è una maschera che ti nasconde o uno specchio di verità?"

Paolo Bonolis cerca di scavare nel profondo intervistando Marilyn Manson. Alla fine l'ironica simpatia di Bonolis riesce a scavalcare il muro di diffidenza del contestato cantante, che si lascia andare a confessioni e confidenze.

Music, Bonolis intervista Marilyn Manson: "Il tuo look è una maschera che ti nasconde o uno specchio di verità?"

La prima puntata di Music è andata in onda ieri sera, 6 Dicembre, su Canale 5. Uno dei momenti più attesi è stato senza dubbio l’entrata sul palco di Marilyn Manson, il cantante molto criticato e contestato che ha saputo conquistare una grossa fetta di fan in tutto il mondo. Il suo stile è oggettivamente particolare, lui stesso si definisce “Anti-Cryst Superstar” e, questi chiari riferimenti al satanismo e adorazione del male, lo hanno reso protagonista di aspre contestazioni da parte di religiosi e non.

L’accusa più forte che viene rivolta a Manson è il suo inneggiare il male, il lato oscuro la malvagità insita in tutti noi: basti pensare che il suo nome d’arte è l’unione dei nomi di Marilyn Monroe (la famose diva americana morta suicida) e il serial killer Charles Manson (capo di una setta satanica e reo di aver torturato e ucciso la moglie del famoso regista Roman Polanski incinta di 8 mesi e, insieme a lei, tutte le persone che prendevano parte ad una festa nella loro villa).

Insomma, un personaggio davvero sopra le righe – per usare un eufemismo – che Bonolis cerca di far aprire per mostrare ciò che in realtà è, per aprire una finestra su quel mondo oscuro che in tanti possono giudicare, ma che in pochi davvero conoscono. La prima domanda punge subito sul vivo: “Il tuo look è una maschera che ti nasconde o uno specchio di verità?”. Manson incrocia le sue dita tatuate e comincia ad aprire una piccola fessura, per mostrare solo un pezzo di ciò che davvero potrebbe mostrare la sua anima. Racconta che quando era Brian Hugh Warner – il suo nome di battesimo – non si piaceva: “Adesso non sono qualcuno che non sono, ma qualcuno diverso da quello che ero prima, diventando Marilyn Manson“.

Poi si parla del suo nuovo album “Heaven upside down“, e Paolo chiede come mai è stato cambiato il titolo: prima era “Say 10” che letto in inglese richiamava il nome di Satana (Sei ten) e Manson rivela che questo cambio di programma è stato deciso dopo la perdita del padre, che ha voluto omaggiare con questo album. E aggiunge che ha voluto far arrivare il messaggio che guardando il cielo non sempre si vedono le stelle, la luce, ma si può anche notare il buio che le circonda, il lato negativo.

Bonolis poi chiede all’artista cosa pensa delle critiche che riceve nel suo paese da gente che ha la Bibbia sul comodino e la pistola sotto il letto: “La cosa migliore della Bibbia è che è così tanto spessa da poterla usare per colpire qualcuno in testa e non andare nemmeno in prigione“. Manson ha anche la passione di collezionare pezzi alquanto particolari: pezzi di protesi e occhi di vetro. Un’intervista che ha saputo mettere a proprio agio sia il pubblico che l’artista, sollevato, forse, dal rendersi conto che poteva esternare ciò che davvero aveva dentro, in un clima rilassato e cordiale.

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