Edoardo Raspelli, celebre conduttore di Melaverde, la trasmissione di grande successo della domenica di Canale 5, dice addio alla dopo ben 21 anni. Una notizia che ha dell’incredulo e ha lasciato i fan del programma basiti. Cerchiamo di capire le ragioni di questo retroscena e della decisione presa.
Sui social, nel momento in cui la notizia ha cominciato a circolare, i fan hanno cominciato a lanciare proteste e vogliono boicottare il programma per l’inizio della prossima stagione che riparte con le nuove puntate a partire dal 15 settembre senza la conduzione di uno dei suoi personaggi simbolo. Proprio sul sito di Fanpage.it, il conduttore chiarisce la sua posizione in merito: “Mi hanno detto: “Da settembre a Natale ti diamo sette puntate su 14, ma l’anno prossimo basta”. Ho scelto di quindi di andarmene perché ho trovato umiliante questa situazione”.
In seguito a un infarto avuto circa 20 anni fa e alla pulizia di uno stent, gli autori della trasmissione hanno manifestato preoccupazione nei suoi confronti e temevano non ce l’avrebbe fatta. Proprio per questa ragione, il suo posto è stato occupato da Vincenzo Venuto in cui entrambi si sono alternati in modo da fare sette puntate a testa, compreso anche il mese di gennaio. Fino a Natale avrebbe dovuto condurre altre sette puntate, invece di 14 per poi smettere.
Dopo il diktat avuto dagli autori del programma, il conduttore ha fatto un passo indietro in quanto non voleva lavorare a giorni alterni e ha preferito fare le valigie andandosene. Una decisione non facile per un programma dai grandi indici di ascolto e realizzato con un budget molto ridotto. A parte questa esperienza che gli lascia l’amaro in bocca, il conduttore si sofferma anche sui vari programmi di cucina e gastronomia che sono sempre più presenti in televisione.
Racconta di guardare pochissima televisione e di leggere tantissimo, informarsi, cosa che ognuno dovrebbe fare dal momento che tanti non sanno usare il congiuntivo o il condizionale e si è perso la capacità di scrivere. Per quanto riguarda il futuro, è disposto a lavorare ovunque, in qualsiasi rete, anche in Rai, dove aveva cominciato la sua carriera.