Mattino Cinque, Fabrizio Corona confessa amaramente: “Per fare l’amore ho bisogno delle sostanze, so che morirò presto”

L'intervista rilasciata a Federica Panicucci, durante Mattino 5, ha messo in luce l'aspetto più intimo di Corona, che ha chiesto addirittura scusa alla Procura per le parole rilasciate appena uscito dall'aula per il processo d'appello.

Mattino Cinque, Fabrizio Corona confessa amaramente: “Per fare l’amore ho bisogno delle sostanze, so che morirò presto”

Fabrizio Corona, nell’intervista rilasciata a Federica Panicucci negli studi di Mattino Cinque, ha parlato, senza filtri, degli aspetti più intimi della sua vita, della fine della storia con Belen Rodriguez, della ex moglie Nina Moric, dell’attuale compagna Silvia Provvedi.

Ero un malato cronico, da cura… ora sono monogamo. Adesso per fare l’amore ho bisogno delle sostanze, mischio tutta una serie di sostanze” ha confessato senza alcun problema mentre, parlando della Rodriguez, ha sottolineato che si sono lasciati perché doveva fare 13 anni di carcere, un tempo troppo lungo per mantenere in piedi una relazione.

“È stata una storia importantissima. A me dispiace non avere questo tipo di rapporto con la mia ex moglie perché è la madre di mio figlio”. Ha rassicurato, inoltre, la bionda conduttrice osservando che con Silvia fa sul serio, che è tornata la quiete dopo la tempesta, sono tornati a vivere insieme: “Abbiamo preso una casa, adesso faccio il serio. L’ultima litigata che abbiamo fatto è stata bruttissima, ci ha veramente separato e ha rischiato di far finire la nostra storia ma oggi posso dire che non siamo mai stati così bene”.

Nei 16 mesi di detenzione la Provvedi si è dimostrata una donna estremamente forte, pronta ad aiutare e sostenere il compagno: Corona osserva che quando era in carcere le aveva chiesto di sposarlo ma è certo che adesso non accetterebbe, ed a ragion veduta. Fabrizio ritiene che la sua vita sia stata troppo intensa, e che morirà presto, prima dei 50 anni, ma in modo assolutamente clamoroso: l’esperienza in carcere ha avuto, comunque, degli aspetti positivi, l’ha formato, l’ha reso un uomo migliore.

Con orgoglio ha rimarcato di non aver mai pianto durante la detenzione, di aver avuto solamente dei momenti di disperazione e di sconforto. In un attimo di lucidità – forse stimolata dal suo avvocato –  ha chiesto scusa al Procuratore Generale per i toni usati all’uscita dall’udienza per il processo d’appello perchè, secondo lui, è doveroso, sempre, avere rispetto per le istituzioni. “Puoi non condividere certi atteggiamenti e certe dichiarazioni ma devi comunque portare rispetto nei modi e nelle parole”. Fino alla prossima sfuriata.

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