MasterChef 8: la vincitrice è Valeria Raciti

Valeria Raciti vince l'ottava edizione di "MasterChef", battendo in finale sia il giovane Gilberto Neirotti che Gloria Clama grazie a due piatti in particolare.

MasterChef 8: la vincitrice è Valeria Raciti

L’ultima puntata dell’ottava edizione di “MasterChef” è andata in onda nella giornata del 4 aprile. Un’edizione molto combattuta, grazie ai numerosi talenti presenti, ma soprattutto anche ai giudici, poiché l’ingresso di Giorgio Locatelli ha dato quel qualcosa in più che mancava alla trasmissione.

Il vincitore di “Masterchef 8” è Valeria Raciti, che riceve 100mila euro di premio in denaro e la possibilità di scrivere il suo primo libro di ricette. Grazie al trionfo le si aprono le porte per coronare il suo sogno di diventare chef a tempo pieno, ma attualmente, con molta umiltà, dichiara di voler ancora imparare prima di fare questo passo.

In questa finale Valeria Raciti non spicca per qualità, ma meraviglia i quattro giudici grazie ai suoi due secondi: “Gli opposti a volte si attraggono” (composto da guancia di vitello e gambero crudo con bisque al Marsala e giardiniera di radici e germogli) e il “piccione al tè Oolong Phoenix” (con l’aggiunta di patate alla barbabietola e bietoline rosse).

Valeria Raciti, dopo essere stata proclamata vincitrice di questa edizione, rivela: “Voglio dire quanto i meccanismi della gara e le persone che mi hanno accompagnata in questo percorso abbiano fatto la differenza e abbiano invertito la rotta della mia vita”.

La sua biografia

Valeria Raciti è nata a Aci Sant’Antonio (in provincia di Catania) nel 1989. Sul sito di “Masterchef” rivela che la sua passione per la cucina è nata sia per caso che per necessità. Infatti spesso la mamma la lasciava a casa della nonna quando andava a lavoro e lei, grazie al suo aiuto, cercava di preparare il pranzo per i suoi parenti.

La sua musa ispiratrice è stata infatti sempre la sua nonna: “Quando assaggiavo qualcosa preparata da lei pensavo che non potesse esisterne una versione migliore. Spero che qualcuno un giorno provi queste stesse sensazioni mangiando i miei piatti“.

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