È indubbiamente uno dei cartoni animati più famosi e apprezzati dai bambini di tutto il mondo. Masha e Orso è una serie animata di produzione russa, che negli ultimi anni ha raccolto notevoli consensi. Indiscussa protagonista è una bambina che combina marachelle di ogni genere, ma che si fa apprezzare per la sua spontanea e tenera genuinità. Pur essendo vivacemente monella, Masha rimane profondamente legata al suo amico Orso, una figura dalle sembianze quasi paterne, che nonostante tutto si prende amorevolmente cura di una bambina non certo facile da gestire.
Tradotto in 25 lingue diverse e trasmesso in oltre 120 paesi del mondo, il cartone animato ha una lunga serie di detrattori. Oltre che da un punto di vista sociale ed educativo, le critiche si fanno sentire anche a livello politico. In passato l’Estonia, la Lettonia e l’Ucraina, paesi che fino ai primi anni ’90 avevano fatto parte dell’Unione Sovietica, ne avevano addirittura chiesto la sospensione.
Oggi ad alimentare le polemiche intorno a questo cartone animato è stato un articolo apparso sul Times. Secondo il quotidiano britannico, le avventure della bambina dispettosa nasconderebbero degli evidenti messaggi subliminali di chiaro tenore propagandistico. In altre parole le storie verrebbero studiate per inculcare nella mente dei bambini dei messaggi che forniscono un’idea positiva della “grande madre patria”.
Che i rapporti tra Russia e Inghilterra non siano idilliaci, non è certo una novità dell’ultima ora. Ma l’accusa mossa dal giornale d’Oltremanica va a mettere in discussione un’istituzione come Masha e Orso, bollandola come un mezzo con il quale diffondere l’ideologia di Mosca.
A finire nel mirino è stato il dodicesimo episodio della prima stagione intitolato “Vietato Passare”. Impegnata a difendere un campo di carote da una lepre, Masha sembra prendere alla lettera quella che è la rigorosa difesa dei confini intrapresa da Vladimir Putin. Anche il suo cappello è identico a quello indossato dalle guardie di frontiera russa. Come era logico aspettarsi, la questione ha immediatamente inasprito le già tese relazioni diplomatiche tra i due paesi.