Manuela Iatì, nota inviata di SkyTg24, nelle scorse ore ha ricevuto la lettera di licenziamento dalla testata per cui prestava servizio. Il gruppo Sky ha deciso per il licenziamento in quanto la cronista avrebbe partecipato senza autorizzazione a due trasmissioni televisive andate in onda rispettivamente su La7 e TreMedia, rete locale siciliana. A confermare l’accaduto è lei stessa sul suo profilo Facebook. “Sulle mie cose personali sono sempre molto riservata, ma stasera, dopo aver fatto fluire i pensieri per un pò, sento la necessità di soffermarmi un attimo su una recentissima vicenda spiacevole che mi riguarda” – così comincia il post della Iatì.
La giornalista ha ringraziato amici e colleghi che in questi 15 anni le sono stati vicino. Le trasmissioni a cui avrebbe partecipato sono “PiazzaPulita” su La7 e un talk show andanto in onda sulla rete siciliana. Secondo lei un giornalista dovrebbe essere libero esprimere liberamente la propria opinione, anche in televisione, senza chiedere nessuna autorizzazione. Il provvedimento intrapreso da Sky nei suoi riguardi si basa sulla violazione del diritto dell’esclusiva.
Aveva criticato il Green Pass
La Iatì ha spiegato nel suo post che saranno le autorità a chiarire la vicenda. “Resta comunque l’amarezza per una decisione così estrema dopo appunto 15 anni di impegno intenso, appassionato, svolto senza mai risparmiarmi, in un’Azienda che mi ha dato tanto e alla quale io ho dato tanto” – così continua il suo post Manuela Iatì.
La professionista ha fatto sapere che non aggiungerà altro sulla vicenda in questione che le è capitata. Subito dopo la pubblicazione del post sulla sua bacheca sono apparsi numerosi messaggi di sostegno da parte delle persone. “Tranquilla Manu la tua professionalità si prenderà cura della tua bravura” – così scrive un utente.
La Iatì proprio a “DiMartedì”, sempre su La7, aveva aspramente criticato la misura del Green Pass, avendo anche una discussione con il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, che difendeva i provvedimenti presi in questo senso dal Governo. La Iatì aveva definito l’Italia “una Repubblica fondata sul Green Pass, che ti impedisce anche di lavorare”.