Live – Non è la D’Urso, Angela da Mondello si confessa: "Mio figlio è morto e ho avuto problemi con la giustizia"

A "Live - Non è la D'Urso", il contenitore della domenica sera condotto da Barbara d'Urso, tra gli ospiti, vi è la signora Angela da Mondello che racconta l'immenso dolore per la perdita del figlio e i problemi con la legge che ha affrontato.

Live – Non è la D’Urso, Angela da Mondello si confessa: "Mio figlio è morto e ho avuto problemi con la giustizia"

Angela da Mondello è un personaggio diventato famoso durante la pandemia del Covid-19, quando con il suo modo di fare, ha affermato “Non ce n’è Coviddi“. Un linguaggio che è piaciuto a tantissimi e che l’ha resa immediatamente simpatica al punto d’avere un profilo Instagram che ha tantissimi followers. Ospite nella trasmissione “Live – Non è la D’Urso”, si lascia andare ad alcune dichiarazioni sofferenti riguardo il suo privato. Ecco cosa ha raccontato facendo commuovere anche la stessa d’Urso. 

Nota a tutti come Angela da Mondello, anche se il suo nome all’anagrafe è Angela Chianello. Una donna che ha alle spalle un passato molto difficile e doloroso. Il figlio è morto e, da quel momento, lei ha cominciato a impazzire al punto che si è ritrovata anche ad avere problemi con la giustizia che, fortunatamente, ora sono risolti. 

Proprio nel programma “Live – Non è la D’Urso” racconta il suo dolore con parole di sofferenza, per cui la stessa conduttrice si commuove insieme a lei. Ecco il suo triste e doloroso racconto: “Mio figlio stava male ed ho perso la testa. Mi hanno condannata per un furto, ma adesso sono tornata libera”. 

Il racconto prosegue raccontando dei suoi problemi con la giustizia, proprio a causa di un furto che ha commesso. Non poteva lasciare la sua regione, la sua città, per via del Covid e della pandemia per la situazione di lockdown. Il figlio era molto malato e la donna non si vergogna ad ammettere di aver rubato per lui. 

Non si definisce una spacciatrice o criminale. Non riusciva ad accettare quanto le stava succedendo e ha commesso degli errori, tra cui molto gravi, violando la legge. Oggi non si preoccupa del giudizio altrui e va avanti per la sua strada insieme a sua figlia di 13 anni e alla sua famiglia. Oggi si pente anche di quella frase che l’ha resa celebre ed è diventata un tormentone invitando tutti a mettere la mascherina per il bene degli altri e anche di se stessi.

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