Lino Guanciale parla del cortometraggio "Sotto la città-1915"

L'attore, protagonista di una recente intervista, è impegnato nel cortometraggio dal titolo "Sotto la città-1915", frutto della collaborazione con il regista Domenico Tiburzi.

Lino Guanciale parla del cortometraggio "Sotto la città-1915"

Lino Guanciale è uno dei protagonisti indiscussi della fiction di Rai 1 e da poco tempo ha terminato le riprese di due serie televisive di successo, come “L’allieva” e “Il commissario Ricciardi”. Non sono finiti gli impegni per l’interprete avezzanese, impegnato in un cortometraggio dal titolo “Sotto la città-1915”, la cui trama è incentrata intorno al terremoto di Avezzano avvenuto all’inizio del ventesimo secolo, fino ad arrivare a quello dell’Aquila avvenuto nel 2009.

In questo cortometraggio Lino Guanciale fa coppia fissa con la collega Miriam Previati: l’attore 40enne si confronto con il ruolo di Tito, un ragazzo proveniente da una famiglia. Il protagonista deve fare i conti con il dramma del terremoto e rimane intrappolato nella stanza di un sotterraneo ad Avezzano. La vicenda parte dal terremoto del 13 gennaio del 1915 nella zona della Marsica, preso come modello di riferimento.

L’importanza della bellezza

Questa data ha cambiato del tutto la vita degli abitanti che vivevano in quei luoghi, un discorso differente deve essere fatto per Tito. Quest’ultimo deve fare i conti con una missione e, rimasto rinchiuso, solo dopo molti anni si rende conto del suo ruolo di custode delle tradizioni, per la memoria del passato.

Non bisogna dimenticare che Sotto la città-1915 è frutto della collaborazione tra il regista Domenico Tiburzi che si è occupato anche della scrittura, e Lino Guanciale. Quest’ultimo, in una recente intervista, ha parlato di questo progetto svelando di essere rimasto subito entusiasta di questa idea, con queste parole: “Questo cortometraggio mi è parso da subito una strada, che potremmo definire smart e profonda”.

Sono state molto importanti le dichiarazioni dell’interprete avezzanese che si è concentrato sull’importanza di dare vita a un’operazione estetica, considerato il mezzo migliore per non dimenticare. Queste le parole di Lino Guanciale: “Mezzo più utile per riflettere attraverso un linguaggio moderno, fresco e immediato”.

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