Le Iene Show: la vera storia di Pablo Escobar raccontata dal figlio

Mercoledì è andato in onda a "Le Iene Show" un servizio su Juan Pablo Escobar, conosciuto anche con il nome di Sebastian Marroquín, il quale ha scritto un libro: "Gli ultimi segreti dei Narcos".

Le Iene Show: la vera storia di Pablo Escobar raccontata dal figlio

Ventiquattro anni fa in Colombia, dopo una lunga latitanza, moriva Pablo Emilio Escobar, il narco trafficante più famoso e ricco della storia. Negli anni ’70 e ’80 aveva inondato il mondo con la sua cocaina arrivando a guadagnare circa 400.000.000 di dollari a settimana. Durante il suo impero aveva sequestrato ed ucciso migliaia di persone fino al 2 dicembre 1993, quando appunto è stato ucciso, a Medellin (la sua città Natale) dalla polizia colombiana.

Il figlio, durante l’intervista al programma Le Iene, dice di aver cambiato nome in Sebastian Marroquin – un mese dopo la morte del padre – per sfuggire alle violenze. Oggi è un architetto, vive e lavora in Argentina. Sulla storia di suo padre e della sua famiglia sono stati scritti decine di libri, documentari e serie televisive, tipo la serie “Narcos” che ha avuto un grande successo.

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Juan Pablo dice di essere infastidito da queste serie televisive perché non dicono proprio tutta la verità sul padre e la sua famiglia. Chiarisce che non è contrario ad una fiction che racconta la storia di Pablo Escobar ma, se si vanno ad esaltare le sue attività criminali, allora non è d’accordo poichè i giovani guardano queste serie e cercano di imitare il papà, apprendendo cose sbagliate.

Juan Pablo racconta che a 7 anni ha saputo che il padre era nella malavita, però la gente intorno a lui lo vedeva come un eroe. Durante l’impero del papà egli era costretto a girare con la scorta; infatti i nemici provarono a sequestrarlo almeno una dozzina di volte.

Lo descrive come “il miglior papà” e “il bandito più pericoloso del secolo scorso”; con lui e la sorella era buono e presente; voleva che i figli studiassero e non seguissero le sue orme. Era molto amato dal popolo colombiano per aver fatto del bene. Fece costruire scuole e case là dove lo Stato era assente. Infatti, al funerale ci furono 10.000 persone ad urlare il suo nome.

Quando gli viene fatta la domanda sulla morte del padre, Juan Pablo risponde che la versione ufficiale della sua morte presenta degli aspetti non del tutto chiari. Lui è convinto che il padre si sia fatto beccare di proposito, sparandosi egli stesso un colpo in testa per salvare la sua famiglia.

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