"La Vita in Diretta", Raffaella Carrà commenta il flop

Raffaella Carrà in occasione della conferenza stampa per la seconda edizioni di "A Raccontare Comincia Tu" ha parlato anche della sua idea di tv ed ha detto la sua sul flop de "La vita in Diretta" di Lorella Cuccarini e Alberto Matano.

"La Vita in Diretta", Raffaella Carrà commenta il flop

Raffaella Carrà tornerà su Rai3 con la seconda edizione di A Raccontare Comincia Tu, che la scorso anno ha registrato degli ottimi ascolti con il picco del 9,5% di share durante l’ ospitata di Fiorello. In questa edizione invece gli ospiti saranno Renato Zero, Loretta Goggi, Luciana Littizzetto e Vittorio Sgarbi.

Durante la conferenza stampa, oltre che del suo programma, la regina della televisione italiana ha parlato anche della tv in generale dicendo come i programmi in diretta siano meravigliosi. Tra i programmi in diretta rientra anche il contenitore pomeridiano presentato da Lorella Cuccarini ed Andrea Matano che non riesce ad ingranare con gli ascolti ed è sempre battutto dal competitor principale: Barbara D’Urso con il suo Pomeriggio 5. Raffaella Carrà ha parlato anche del loro programma.

Nello specifico su La Vita in Diretta la storica conduttrice ha affermato: “Sono obbligati a fare sempre storie complicate, io l’avrei alleggerita un po’. Non trovo che sia colpa dei conduttori, forse nemmeno degli autori, direi della rete. Adesso mi odierà il direttore di rete, ma tanto è uguale. C’è qualcosa che impedisce loro di essere curiosi”.

Insomma per la Carrà il programma è troppo serio e pesante ed andrebbe alleggerito, e di questa persenatezza non accusa i conduttori o gli autori ma piuttosto la rete. In molti però ricordano come tra le due signore della tv Carrà e Cuccarini da anni non scorre buon sangue.

Il motivo è presto detto, nel 2015 la Carrà chiese alla Cuccarini di fare da giudice nel programma Forte Forte Forte, poi però ciò non si è concretizzato e Raffaella non diede alcuna spiegazioni a quest’ultima. Lorella in quell’occasione commentò: “In trent’anni di carriera non l’avevo mai incontrata. Ne starò molto lontana anche per i prossimi trenta”.

La Raffaella nazionale, invece, fu più democratica ammettendo come abbia sbagliato a non avvisarla personalmete con una chiamata ma che non fu scelta non per motivi personali ma per motivi di impostazione del programma, si cercò di creare un altro tipo di giuria.

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