La nuova stagione de ‘La Vita in Diretta’ comincia subito con uno scivolone abbastanza clamoroso. La colpa della gaffe che sta facendo il giro del web è della conduttrice Francesca Fialdini.
La bionda ‘spalla’ di Tiberio Timperi nella puntata di ieri mercoledì 5 settembre era convinta di non essere in onda, o comunque che il suo microfono non fosse acceso, quando ha pronunciato una frase non propriamente adatta alla TV del primo pomeriggio: “Fa schifo questo primo copione! Fa schifo!”.
La Fialdini si trovava dietro le quinte, durante la sigla del seguitissimo programma di Rai1, quando si è accorta che qualcosa non andava con il suo copione. Quella che doveva rimanere una criticata ‘interna’ agli addetti ai lavori del programma è entrata nelle case di milioni di italiani.
Non c’era tempo per scusarsi: pochi istanti dopo la conduttrice è stata costretta a entrare in studio e ha salutato il pubblico con un’espressione del viso evidentemente imbarazzata. Durante la puntata, poi, non sono mancati altri momenti che hanno attirato l’attenzione dei critici tv.
Durante un servizio che aveva come tema le buone abitudini a tavola, la signora che parlava è stata interrotta più di una volta da Timberi. A un certo punto la Fialdini non è riuscita a trattenersi e ha detto: “Ma la fai parla’ a ‘sta signora? Poraccia…”.
Qualcuno può pensare che si trattasse di una battuta, ma poco dopo all’invito della signora ai conduttori di andare a mangiare a casa sua la Fialdini non ha perso un secondo a rispondere: “Separatamente, signora. Abbiamo gusti alimentari diversi”.
Insomma, la Fialdini ha sicuramente avuto colleghi con cui si trovava più a suo agio. La bionda conduttrice, poi, stamattina sul suo profilo Twitter ha fatto sapere che quella di ieri ‘non era una critica agli autori del programma’, professionisti che lei ‘stima’.
La buona notizia, però, per Rai Uno c’è: nelle prime tre puntate ‘La Vita in Diretta’ ha fatto registrare ascolti migliori rispetto al suo programma competitor numero 1, ‘Pomeriggio Cinque’, di Barbara D’Urso. E forse, almeno per i dirigenti, questo è quello che conta davvero.