L’addio di Mara Venier a Giampiero Galeazzi: lo struggente post su Instagram

Mara Venier ha affidato ad un post su Instagram l'addio al suo amico di sempre Giampiero Galeazzi, spentosi oggi a 75 anni. In tanti si sono voluti unire al dolore della zia più amata d'Italia.

L’addio di Mara Venier a Giampiero Galeazzi: lo struggente post su Instagram

Mara Venier ha deciso di affidare ad un post Instagram il suo personale e struggente addio a Giampiero Galeazzi, compagno di avventure televisive, collega, amico sincero. A Galeazzi, spentosi oggi, a 75 anni, ha dedicato queste commoventi parole: “Bisteccone mio… se ne va un pezzo importante della mia vita”.

Di Mara Giampiero diceva: “Io e lei eravamo una bomba in tv. Funzionavamo sul piano fisico”. In fin dei conti, proprio a Domenica In, dalla sua Mara, Galeazzi aveva fatto una delle sue ultime apparizioni televisive, nel gennaio 2019. 

Il dolore di Mara Venier 

Poche semplici parole, quelle scritte dalla Venier per il suo Bisteccone, accompagnate da uno scatto scelto per l’addio: l’abbraccio avvenuto nel corso di una delle ultime interviste a Domenica In. Nel corso di uno dei suoi ultimi interventi sul piccolo schermo, dagli studi di Fabrizio Frizzi in Roma, il conduttore e cronista aveva ammesso: “Mi restano gli ultimi 500 metri”.

Una metafora sportiva per preparare il pubblico alla sua dipartita…metafora alla quale Mara ha subito controbattuto dicendo: “No Giampiero, 500 metri sono pochi”. Mara e Giampiero erano amici da 25 anni, al punto che Galeazzi aveva riassunto il valore di quel rapporto così sincero in questo modo: “Mara è meglio di un panino”.

Un’amicizia fraterna, la loro, basata sul rispetto, sulla complicità, sulla voglia di stare insieme. Le struggenti parole della zia più amata d’Italia sono state un colpo al cuore per gli utenti della rete, con i quali ha voluto condividere questo momento di estremo dolore e che, in queste ore, le stanno mostrando tutta la loro vicinanza. Non era un mistero che Galeazzi soffrisse di diabete fino al peggioramento delle sue condizioni di salute che lo hanno costretto a ritirarsi alla scene.

Nonostante quest,o non ha mai abbandonato il cuore degli italiani, che continueranno a riservargli un posto speciale,anche dopo la sua scomparsa. Di lui, oltre alla professionalità, hanno ben impresso l’amore per il canottaggio con racconto della sua unica grande ingiustizia, ricevuta dalla Federazione che non lo portò in doppio di canottaggio alle Olimpiadi del 1968 in Messico, e il suo tifo sfegatato per la Lazio. 

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