Dopo la querelle incredibile tra gli autori di Striscia la Notizia e Fabio e Mingo, un’altra notizia scuote il programma di Antonio Ricci, finito ancora una volta sotto l’occhio del ciclone. Per denunciare un caso di corruzione in un’autoscuola, un ‘infiltrato’ della trasmissione rischia fino a 2 anni di carcere. Il ragazzo, infiltrato di un servizio di cui si stava occupando Vittorio Brumotti, che ha evitato la denuncia. Nei guai ci finisce l’infiltrato, per il quale la Procura di Torino ha chiesto la condanna nell’ambito del processo denominato ‘patenti facili’.
L’uomo, la cui identità non è stata resa nota, è residente a Settimo Torinese e, per dimostrare la corruzione all’interno di alcune autoscuole torinesi, chiede di ottenere la Patente C tramite una tangente, cosa che di per sé costituisce reato. Il problema vero, come spiega il suo avvocato Antonio Mencobello, è che il ragazzo “sostenne anche la prova pratica di guida. Avrebbe dovuto rifiutarsi. Ma in questo modo avrebbe rovinato le indagini e il servizio. In ogni caso, non c’è corruzione perché non c’è il dolo”. Infatti, nonostante le forze dell’ordine fossero state avvisate del servizio e del ‘finto’ reato, è scattata comunque la richiesta di arresto.
Un caso abbastanza clamoroso, ci verrebbe da dire, che però è di prassi. Il pm Andrea Padalino, che tramite la Procura ha chiesto l’arresto del ragazzo, ha giustificato tale richiesta affermando che si tratta di un caso di corruzione consumata, che non può essere giustificata da alcuna esigenza, men che meno da un servizio per Striscia la Notizia. Per spiegare meglio il fatto, il pm ha aggiunto che anche le forze di polizia, qualora debbano smascherare un caso di corruzione proprio come tentava di fare Vittorio Brumotti con il suo servizio, devono attenersi senza alcuna riserva a questa disposizione. Il servizio è stato proiettato al processo, per visionarlo e capire meglio se sussiste la richiesta d’arresto. In ogni caso, si tratterebbe di un caso davvero incredibile!