Imma Tataranni, ultima puntata: temi importanti e tradizione popolare

Sesto ed ultimo appuntamento per quest'anno della serie tv "Imma Tataranni - Sostituto Procuratore". La chiusura con temi delicati e con la particolarissima festa patronale nella città di Matera.

Imma Tataranni, ultima puntata: temi importanti e tradizione popolare

Un personaggio bizzarro quello del sostituto procuratore Imma Tataranni che però coi suoi completini un po’ scoordinati e, soprattutto, col suo intuito brillante ed infallibile , è stato capace di tenere incollati alla tv quasi 5 milioni di italiani per 6 serate in prima tv su Rai 1.

Ieri sera, l’ultima puntata che però lascia pensare che il sostituto procuratore Tataranni si congeda ma, a quanto pare, ci regalerà una seconda stagione avendo incontrato pienamente i gusti del pubblico col suo accento un po’ strano, con la sua eccessiva ma tipica gestualità e con la sua spregiudicatezza.

Anche nell’ultima puntata ha dovuto affrontare un omicidio ma questa volta del prete che tanto si è battuto per la giustizia. Il racconto dell’episodio -visionabile su Raiplay per coloro che se lo dovessero esser persi- sarebbe già notizia vecchia ma quello che va sottolineato è l’importanza dei temi trattati. In quest’ultimo episodio, in particolare, si è trattato il tema dell’abusivismo urbano ma, soprattutto, delle discariche abusive di rifiuti tossici.

Tema delicato e di strettissima attualità che ha visto in Lucania grandi battaglie relativamente alla possibilità di creazione di siti di smaltimento dei rifiuti radioattivi. Terra bistratta a lungo nella quale si continua a morire sin dalla giovane età.

Imma Tataranni vive a Matera che fa da cornice meravigliosa alle sue vicende ma si apre ai paesi limitrofi per raccontarne storia e problematiche. Una fiction che si articola all’ interno di un racconto molto civile e misurato con storie di varia umanità, animate da conflitti interni, personali e non.

La puntata si chiude con le riprese, fatte in originale e non frutto di finzione cinematografica, della festa patronale della città “La Madonna della Bruna” festa molto sentita da ogni materano per cui è un giorno lunghissimo, il più lungo dell’anno che si vive quasi come un Capodanno.

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