Il vincitore dell’Isola Raz Degan adesso sogna solo il suo trullo

Raz Degan ha rilasciato poche dichiarazioni dopo la vittoria dell'Isola dei Famosi, preferendo rinchiudersi in camerino durante i festeggiamenti. Ha tratteggiato solamente qualche suo pensiero in un'intervista.

Il vincitore dell’Isola Raz Degan adesso sogna solo il suo trullo

Raz Degan ha vinto con una percentuale da capogiro perchè è riuscito a farsi i fatti suoi. “Hanno reagito con quelle che sono le loro capacità, giudicano in base alle loro azioni. Io no, non ho giocato mai” ha detto Raz aggiungendo che sopportare gli altri naufraghi è stata la vera prova.

I veri squali per lui non erano in acqua ma sulla spiaggia, i paguri, le onde, il vento, le palme, il canto degli uccelli erano affini alla sua anima, non le chiacchiere banali e noiose.
Finita la diretta Raz Degan ha sbottato dicendo che il contratto era finito, desiderava solamente star solo: non si aspettava tutto questo clamore, e dice di essere grato al pubblico che ha compreso il suo atteggiamento.

Nella vita di tutti i giorni Raz è un uomo che preferisce vivere fuori dal tempo nel suo trullo ove il telefono non prende.”Ho apprezzato fino in fondo il tempo. Di solito non ne abbiamo mai abbastanza, per questo è diventato ancora più prezioso. Lì c’era in abbondanza, ho potuto meditare, sincronizzarmi con la mia mente

Raz si era allontanato dagli altri per non cadere nelle loro logiche banali e conservare la propria identità. L’ex modello rimarca che viaggiare è stata la sua fonte di insegnamento, ha compreso che la vita è un regalo che va coltivato, un sogno da annaffiare tutti i giorni.

Seguendo questo pensiero ha realizzato il suo primo documentario annullando la sua vita per 5 anni: ha seguito un ragazzo in Amazzonia, cercando di raffigurare il mondo attraverso i suoi occhi. Ha donato il premio della vittoria ai bambini siriani perchè per lui siamo tutti esseri umani ed ha fiducia nell’essenza dell’uomo, il suo essere israeliano non concerne alcuna questione inerente alla razza, alla religione, ciò che conta veramente è sperare di costruire un futuro migliore.

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