"I milioni di Gunther": Netflix esplora il caso del cane più ricco del mondo

Nel suo nuovo show, intitolato "I milioni di Gunther", Netflix esplora come il pastore tedesco Gunther VI abbia accumulato una proprietà del valore di oltre 400 milioni di dollari, e cosa fa del denaro.

"I milioni di Gunther": Netflix esplora il caso del cane più ricco del mondo

Netflix si prepara a pubblicare a partire dal prossimo 1 febbraio lo show “I milioni di Gunther“, una serie di documentari investigativi in quattro parti  che attraversa il mondo per spiegare come il pastore tedesco Gunther VI abbia accumulato le sue ricchezze e cosa hanno fatto gli umani che gestiscono la tenuta del cane con i soldi.

Lo show arriva a più di un anno da quando il cane, ritenuto essere l’animale più ricco al mondo, fece notizia per aver venduto una tenuta di Miami con nove camere da letto e otto bagni e mezzo, un tempo occupata da Madonna, per 29 milioni di dollari. La storia venne poi ritrattata dalla stampa americana, che chiamò la notizia una “trovata” organizzata dall’imprenditore italiano Maurizio Mian.

La fortuna di Guther proverrebbe dalla defunta contessa tedesca Karlotta Leibenstein, che secondo quanto riportato morì nel 1992 e lasciò tutta la sua fortuna, stimata in 80 milioni di dollari, al suo amato cane, Gunther III, il “nonno” di Gunther VI. La donna non aveva figli né parenti stretti, e tutta la sua eredità fu quindi destinata al fortunato animale ed i suoi eredi.

Nel trailer de “I milioni di Gunther”, gli umani che hanno incontrato e lavorato per Gunther elencano i numerosi beni del cane, tra cui jet privati, uno yacht e diverse proprietà in Italia. Ma c’è di più nella vita di Gunther oltre al glamour e alle cene a base di bistecche: il cane, che ora vale oltre 400 milioni di dollari, è anche al centro di diversi drammi che saranno esplorati nello show.

Siamo oltremodo entusiasti che questo trailer esca nel mondo, così tutti possono godersi i molti colpi di scena della storia di Gunther!”,  ha dichiarato Aurelien Leturgie, produttore esecutivo dello show. “Realizzare questa serie di documentari è stata una vera corsa sulle montagne russe, con rivelazioni e inganni, e non avremmo mai potuto immaginare dove ci avrebbe portato la storia”.

Continua a leggere su Fidelity News