I critici chiedono la cancellazione del film Grease: "E’ omofobo e sessista"

Nel Regno Unito la messa in onda del celebre film del 1978 ha scatenato un'ondata di critiche. Per i giovani telespettatori il film inciterebbe al bullismo e alla violenza sulle donne

I critici chiedono la cancellazione del film Grease: "E’ omofobo e sessista"

Viviamo nell’epoca in cui il politicamente corretto cerca il sessismo con le lenti di ingrandimento. Ricordate il programma della Rai, Detto Fatto? Fu messo all’indice dalle femministe con l’accusa di sessismo solo perché la conduttrice aveva osato insegnare alle telespettatrici come fare la spesa nei supermercati in modo sexy. 

Adesso a finire nell’occhio del ciclone è il celebre film Grease, la pellicola girata nel 1978 con John Travolta e Olivia Newton-John, definito dai detrattori come sessista, misogino e omofobo, tanto che qualcuno ne ha chiesto censura. La polemica è sorta in Inghilterra, dove il film ha ricevuto feroci critiche da quanti si sono armati del lanternino per gridare al sessismo anche lì dove non esiste.

Intorno a Grease sono state pubblicate accuse del tipo: “Con Grease si tocca il picco di omofobia”, “Grease è misogino, sessista e un po’ stupido”, “Grease fa schifo a così tanti livelli e il messaggio è pura misoginia”. Il pubblico, soprattutto quello più giovane, quello che sembra riesumare l’ideologia sessantottina, ha giudicato la pellicola sessista e omofoba per alcune scene ritenute scandalose.

Scene come quella in cui Putzie si sdraia sul pavimento per guardare sotto le gonne delle studentesse o la frase dello speaker radiofonico Vince Fontaine in cui chiede ai ballerini di evitare di formare coppie dello stesso sesso. Tutti passaggi ritenuti vergognosi, come la scena in cui Danny descrive come ha sedotto Sandy e il coro chiede: “Dimmi di più, dimmi di più, lei ha lottato?”. Un passaggio che alcuni critici hanno interpretato come un incitamento allo stupro e alla violenza sulle donne.

La recensione del film è stato da tono inquisitorio: “Grease è troppo sessista ed eccessivamente bianco e dovrebbe essere bandito dallo schermo. Dopotutto, è quasi il 2021”, hanno detto i detrattori. Un’osservazione cervellotica, perché fa passare il messaggio che il tempo autorizza a cancellare la nostra storia, in nome di un politicamente corretto che vorrebbe ricreare il mondo a sua immagine e somiglianza. Ma senza chiedere il permesso a nessuno. Tanto meno agli amanti del cinema.

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