GF Vip, le prime dichiarazioni di Fausto Leali dopo l’eliminazione: "E’ un’eresia"

Fausto Leali ha commesso un passo falso pronunciando il termine "neg*o" ed è stato eliminato dal Grande Fratello Vip: ecco le sue prime dichiarazioni.

GF Vip, le prime dichiarazioni di Fausto Leali dopo l’eliminazione: "E’ un’eresia"

Anche in questa edizione del “Grande Fratello Vip” abbiamo assistito alla prima eliminazione dal gioco. Questa volta è toccato a Fausto Leali dire addio alla Casa anzitempo e non per la decisione del pubblico sovrano, bensì dopo un provvedimento disciplinare per aver pronunciato la parola “neg*o” durante una conversazione con Enock Barwuah, il fratello di Mario Balotelli.

Fausto Leali ha accettato questa eliminazione, anche se ha ribadito con fermezza e convinzione che non aveva nessun intento razzista, proprio lui che in passato ha cantato canzoni inneggianti l’integrazione razziale, come la sua “Angeli Negri“. La decisione è arrivata anche in considerazione di alcune sue forti affermazioni su Mussolini e Hitler.

GF Vip, le prime dichiarazioni di Fausto Leali

In queste ore, Leali ha rilasciato all’AdnKronos le prime dichiarazioni dopo la sua uscita: “Ho sbagliato perché ho utilizzato con leggerezza un termine, ‘negro’, che ha assunto una connotazione dispregiativa. Ma nelle mie parole non c’è l’intenzione di offendere” precisando poi che nel suo passato professionale ha collaborato con moltissimi musicisti afroamericani: “Utilizzando quel termine come fossi uno di loro“.

Con Enock aveva stabilito un ottimo rapporto, confermato dal ragazzo nella diretta su Canale 5, ma non ha nessun rimpianto di essere stato espulso perché: “Sono contento di tornare da mia moglie e dal resto della mia famiglia”, precisa. Una cosa che però tiene a sottolineare è il fatto di non essere razzista e non vorrebbe mai e poi mai che passasse questo messaggio: “Ma non si dica che Fausto Leali è razzista perché è un’eresia“.

Poi torna a parlare della sua “Angeli Negri” e ricorda che è una preghiera che chiede come mai non c’è un angelo nero sull’altare della Chiesa, quindi un brano che inneggia l’integrazione: “Ora non saprei cosa fare, forse dovrei toglierla dal repertorio?“, chiede incredulo. Ricordiamo che Fausto Leali per la sua voce graffiante era stato appellato “negro bianco” e così intitolò il suo terzo album.

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