Le reali condizioni di salute del conduttore Fabrizio Frizzi – colpito lunedì 23 ottobre scorso nelcorso di una registrazione da un attacco ischemico – sono avvolte dal più stretto riserbo, voluto dalla famiglia che proteggere il celebre presentatore dal pressing mediatico che si è generato dopo la difuzione della notizia del suo malore.
Nonostante la moglie Carlotta Mantovan e i più stretti familiari abbiano deciso di non rilasciare dichiarazioni circa il malore e lo stato attuale di salute di Fabrizio, tanto da non far diramare neanche bollettini medici, persone vicine a fonti sanitarie così come l’autorevole voce del Drirettore Generale Rai Mario Orfeo hanno lasciato trapelare delle ultili indiscrezioni, che aiutano a capire l’andamento e la possibile evoluzione dello stato di salute di Frizzi.
Stando alle ultime dichiarazioni rilasciate dal dg Rai Mario Orfeo, le condizioni di Fabrizio sono stabili e non appaiono gravi, così come era stato detto in un primo momento. Orfeo, che nella giornata di martedì 24 ottobre ha fatto visita al Policlinico Umberto I di Roma al conduttore, dichiara che Fabrizio sta meglio, aggiunendo anche che è perfino riuscito ad alzarsi e a fare una breve passeggiata per i corridoi del reparto.
Informazioni molto prezioso che attestano infatti il fatto che l’ischemia che ha colpito il conduttore del game show L’Eredità non è stata di grave entità, motivo per cui – stando ai dati clinici in questi casi – ci si può attendere un suo pieno recupero nel giro di qualche settimana. Nonostante queste indiscrezioni del tutto positive, sullo stato di salute del presentatore continua ad esserci il mistero.
Alla famiglia Frizzi non sembra sia piaciuto il pressing mediatico causato dalle telecamere del programma di intrattenimento pomeridiano di Canale 5 “Pomeriggio 5“, dove cameramen e giornalisti hanno atteso giorno e notte davanti il presidio ospedaliero per aggiornare i telespettatori del programma di Barbara D’Urso circa la reale situazione in cui versa il conduttore Rai, molto amato da tutti gli italiani.